Il progetto vaticano di un documento pastorale sulla cura dei malati di Aids, al cui interno avrebbe potuto trovare posto una revisione della posizione della Chiesa cattolica sull’uso del preservativo, avviato nel 2006, ”non e’ mai decollato” e probabilmente, a questo punto, non vedrà mai la luce: lo ha spiegato questa mattina mons. Josè Luis Redrado Marchite, segreatario del Pontificio consiglio per la pastorale della salute, rispondendo ad una domanda nel corso della conferenza stampa di presentazione delle iniziative per la Giornata del Malato.
‘‘C’era un progetto, ma non e’ mai decollato”, ha detto.
”Non c’e’ stato niente di serio se non l’idea che si potesse fare. Era un progetto che il card. Barragan aveva in mente e che aveva manifestato alla congregazione, poi – ha precisato – i media lo hanno enfatizzato, ma noi non abbiamo niente”.
Nello scorso marzo, in occasione delle polemiche dopo le parole di papa Benedetto XVI sul condom in occasione del suo viaggio in Africa, fonti del Pontificio Consiglio avevano spiegato all’ASCA la genesi e il destino del documento: ”Abbiamo lasciato cadere il documento”, dopo che erano sorte alcune questioni ”di carattere dottrinale”, su temi riguardanti la ”prevenzione” del contagio, ma non solo, per i quali era stato chiesto il parere della Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede. ”Ci e’ stato detto che la Congregazione stava facendo una riflessione proprio su temi vicini, quella che poi sarebbe diventata l’istruzione Dignitatis Personae, che pero’ non ha toccato i nostri temi”, aggiungevano.
Nell’aprile del 2006, in occasione della Conferenza mondiale sull’Aids a Città del Capo, il presidente del pontificio Consiglio per la pastorale della salute, card. Javier Lozano Barragan, aveva annunciato che era in preparazione un ”manuale” vaticano sulla ”curprimastorale dei malati di Aids”, che avrebbe potuto contenere una apertura al preservativo, considerato ”male minore” per le coppie nelle quali uno dei coniugi sia malato di Aids. ”Se ci troviamo di fronte a una coppia siero-discordante – aveva detto alla Radio Vaticana – nasce il problema. Che cosa fare? Proprio in questo senso stiamo elaborando uno studio, sia scientifico che morale, molto approfondito. Questo studio certamente dovrebbe essere presentato al Papa tramite i percorsi necessari e il Papa prendera’ lui, secondo la sua saggezza e l’assistenza dello Spirito Santo, una decisione e ci dira’ per dove: quello che lui dira’ sara’ la posizione della Chiesa”.
Il ”manuale”, di cui Barragan prevedeva la pubblicazione entro un anno, sembra ora definitivamente rientrato nel cassetto. ”Questo non vuol dire che non torneremo in futuro” sul tema, spiegavano dal Pontificio consiglio, ma ‘’se lo faremo, sara’ con un taglio nuovo”. La ”riflessione”, precisavano, era ”molto avanzata”: ”Volevamo fare qualcosa di simile alla Carta degli operatori sanitari, un documento ampio, sui principi”. Lo stop ”non vuol dire che il lavoro fatto da nostra commissione, non serva. Anzi, potra’ servire, rivisto, in futuro”.
Tratto da: Comodo.it