Produrre materiali edili di assoluta qualità cercando di ridurre l’impatto che queste lavorazioni hanno sull’ambiente e conseguentemente sull’uomo che lo abita è diventata una prerogativa essenziale per Cotto Impruneta. La cava a km 0 è uno dei parametri che il noto marchio mette in gioco a tutto vantaggio dell’ecosostenibilità e biocompatibilità dei suoi pavimenti in cotto, per un futuro migliore per sé e per gli altri.
Uno dei punti di forza di Cotto Impruneta in termini di sostenibilità ambientale è la possibilità di approvvigionare la materia prima del suo ciclo produttivo nelle immediate vicinanze dello stabilimento situato a Greve in Chianti. Il sito estrattivo fornisce Galestro, l’eccellenza delle argille a livello mondiale.
La vicinanza della cava influisce in modo marcato nell’ottenimento di sistemi produttivi ecologici: l’approvvigionamento di materie prime a km0 consente, oltre che una riduzione dei costi anche l’abbattimento del trasporto su gomme e la riduzione integrata di emissioni.
L’accezione km0 si riferisce comunemente a quei prodotti del territorio che non devono percorrere lunghe distanze prima di giungere al ciclo di lavorazione. In questo modo le emissioni gas ad effetto serra provocate dal trasporto su gomma vengono limitate, contribuendo altresì ad una riduzione del traffico di mezzi pesanti.
L’impatto ambientale è una tematica che riscuote sempre maggiore interesse da parte del pubblico. Quindi i pavimenti in cotto rappresentano di per sé una soluzione abitativa compatibile al 100% con i valori di responsabilità verso l’uomo e l’ambiente in quanto realizzati con materiale naturale, e con accorgimenti produttivi finalizzati al rispetto del pianeta e alla salvaguardia del territorio.