Che tristezza senza la pizza

Se adeguatamente arricchite da gustose ricette cucina e tavola apportano serenità e buonumore alla vita. È una conclusione alla quale può giungere abbastanza intuitivamente chiunque abbia intrapreso, anche una volta soltanto, una dieta dimagrante nella propria vita. Ma a dare conforto scientifico a questa nota sensazione ci sono teorie mediche. Tra queste, quella che ha avuto maggiore risonanza sulla stampa è l’esito di un esperimento condotto da una équipe di ricercatori australiani del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization di Adelaide, pubblicata dalla rivista “Archives of Internal Medicine”.

L’esperimento è stato condotto su 106 individui in sovrappeso che sono stati distinti in due gruppi e sono stati rispettivamente soggetti per una metà a una dieta ad alto contenuto di grassi e basso tenore di carboidrati (dieta Atkins) e la restante parte a un regime alimentare ad alto tenore di carboidrati e basso di grassi (la classica dieta mediterranea). Il risultato, a distanza di un anno, ha evidenziato una perdita di peso sostanzialmente identica tra i due gruppi, ma una differenza di umore abbastanza significativa tra i due.

Dopo un iniziale periodo di buonumore dovuto alla perdita di peso, il gruppo senza carboidrati è stato soggetto a un importante peggioramento dell’umore non riscontrato nel gruppo “mediterraneo”. I motivi? La difficoltà nel seguire una dieta che non prevede il consumo di pasta e pane e il fattore di “esclusione sociale” derivante (niente pizza con gli amici, insomma). Ma anche i diversi effetti di proteine e grassi sulla serotonina. Insomma, nel caso vogliate mantenervi in forma e stiate rivedendo le vostre ricette pesce, verdure e frutta vanno senz’altro bene, ma senza pane e pizza il rischio depressione è assicurato.

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