Costruire una piscina interrata nel nostro giardino oppure installarne una da terrazza, per molti di noi vuol dire realizzare un sogno: il lusso di potersi concedere una rinvigorente nuotata o un bel bagno in qualunque momento dell’anno, tra le comodità di casa nostra e senza dover condividere questi momenti di benessere con estranei o persone poco gradite, è impagabile.
L’impegno necessario per realizzare questo desiderio, però, non termina con l’installazione dell’impianto: affinché una piscina sia sempre efficiente e pronta all’utilizzo è necessario prendere molti accorgimenti e fare una grande attenzione alla sua manutenzione.
Cerchiamo di analizzare gli aspetti principali da curare e di capire in che modo muoverci per non fare errori.
La sanificazione dell’acqua: i prodotti chimici
Tanto nelle strutture pubbliche che nelle vasche private, l’acqua della piscina non va cambiata troppo di frequente, sia per ridurne l’impatto ambientale, sia per non ritrovarsi a pagare bollette con molti zeri.
Tutte le raccolte di acqua ferma (o quasi) sono l’ambiente ideale per la proliferazioni di colonie di microrganismi: una piscina abbandonata a sé stessa, nel giro di pochi giorni andrà in contro ad un netto mutamento delle sue acque, che diventeranno torbide e maleodoranti e si ricopriranno di un letto di alghe.
Ovviamente bisogna evitare questo tipo di situazioni, sia per garantire la salute di chi usa la piscina, sia per evitare che le sue strutture vadano incontro ad un rapido deterioramento.
È fondamentale il ricorso ai prodotti chimici per la sanificazione dell’acqua delle piscine, reperibili sui siti specialistici di prodotti chimici per piscine.
Avremo bisogno di tre categorie di prodotti:
- antimicrobico. Le sostanze a base di cloro sono le più utilizzate. Si trovano in vendita sotto forma di soluzione, oppure di pasticche che si sciolgono a contatto con l’acqua. Garantiscono l’eliminazione di batteri, virus e funghi;
- alghicida. Varie tipologie di prodotti che impediscono lo sviluppo delle alghe;
- regolatore di Ph. Sostanze acide o basiche utili per portare il livello di Ph dell’acqua nell’intervallo compreso tra 7,2 e 7,6. La giusta acidità dell’acqua serve per garantire l’efficacia dei composti antimicrobici e per evitare la corrosione della struttura o la formazione di incrostazioni.
La sanificazione dell’acqua: i mezzi fisici
Non sono solo i microrganismi a minacciare la qualità dell’acqua di una piscina: foglie secche, ramoscelli, pulviscolo, capelli ed impurità di vario tipo si accumulano inevitabilmente all’interno della vasca.
Le piscine che ospitano volumi considerevoli di acqua sono sempre dotate di un meccanismo di ricircolo e filtrazione. In genere, l’acqua viene convogliata verso bocchette presenti lungo il bordo della vasca, quindi, un sistema di pompe fa sì che passi attraverso un filtro, per poi essere riemessa, completamente purificata, da pertugi presenti sul fondo della piscina.
A seconda delle esigenze, questo sistema di ricircolo dell’acqua può essere costantemente attivo o meno. Nelle piscine pubbliche, dato l’elevato afflusso di utenti, spesso gli impianti lavorano a ciclo continuo, mentre per le piscine domestiche la filtrazione delle acque viene eseguita con cadenza settimanale o al bisogno.
La manutenzione degli impianti
Tutti i sistemi relativi a riempimento e svuotamento della vasca, come pure a ricircolo e filtrazione dell’acqua, devono essere sottoposti a periodici controlli, per sincerarsi del loro corretto funzionamento.
Di tanto in tanto è necessario provvedere ad una pulizia approfondita delle pareti e del fondo della vasca, dove nonostante tutti gli accorgimenti precedentemente descritti, tenderanno comunque a formarsi incrostazioni di calcare e materiale organico. I modi di procedere sono essenzialmente due:
- svuotare periodicamente la piscina e pulire manualmente tutte le superfici;
- ricorrere ad un pulitore automatico per piscine, un particolare strumento che è in grado di svolgere questo lavoro in maniera autonoma e senza dover svuotare la vasca.