Sullo stile del ventennio, nella nottata di lunedì, un drappello di militanti di estrema destra, ha scatenato l’inferno alla sede Rai di via Teulada, per sfogarsi contro la trasmissione, “Chi l’ha visto?”, condotta da Federica Sciarelli.
“Sono sconvolto da una notizia di questo tipo. È la prima volta che accade una cosa del genere contro la Tv di stato.” Tuona il presidente del movimento dell’Italia dei Diritti, Antonello De Pierro,
il quale prosegue portando alla luce le magagne, che sono all’ordine del giorno dell’attuale esecutivo:
“Non è un caso che sia avvenuto dopo l’avvento della destra al potere, sia a livello nazionale, sia a livello locale. Ma soprattutto a Roma, subito dopo l’elezione di Gianni Alemanno. E non dimentichiamo, che il giorno del suo insediamento, il gesto del saluto romano era più una consuetudine che un’eccezione. Da allora – prosegue il presidente De Pierro – si sono moltiplicate le aggressioni squadriste di tipo razzista e xenofobo. Con una frequenza che non ha precedenti nelle statistiche della storia capitolina recente.”
Sentendo parlare ancora di questi fatti la memoria scivola nel passato, per cui anche le parole di Antonello De Pierro, puntano il dito verso quel periodo:
“Cose di questo tipo proiettano inevitabilmente la memoria, in un periodo storico che tutti noi pensavamo fosse confinato solamente nei libri di storia. Ma invece dobbiamo constatare che le manifestazioni amarcord di quella tragica epoca, talaltro aborrita dalla costituzione, continuano a trovare spazio ancora oggi. Non dimentichiamo – prosegue il presidente dell’Italia dei Diritti – che anche Mussolini condannava gli episodi violenti ufficialmente, ma poi la mente pensante, si trovava sempre nel suo entourage.”
Il presidente De Pierro conclude i suoi pensieri con un auspicio e una speranza:
“Mi auguro che le compagini politiche a cui questi elementi si riferiscono ideologicamente, si muovano in modo efficace, per fugare ogni dubbio su eventuali responsabilità e che la magistratura si muova con decisione, sfoderando il pugno di ferro. Perché episodi del genere, da qualunque orientamento politico provengano, non trovano nel modo più assoluto alcun margine di giustificazione. Anche se qualcuno – puntualizza De Pierro – come ad esempio, Alessandra Mussolini, ha avuto addirittura l’ardire, di accampare qualche elemento di difesa.
Se non si interviene immediatamente, – auspica il presidente – si rischia di tornare se non proprio alla dittatura fascista, certamente agli scontri ideologici, che caratterizzarono la storia degli anni ’70.”