E’ stato fondato il ‘Glocal Excellence Award’

Ha preso il via l’8 agosto il Premio ideato da Paolo Bruni, Presidente di COGECA e Adriano Facchini, ex direttore generale di tre Consorzi Agrari – Parma, Brescia e Ferrara – e esperto di marketing territoriale, in collaborazione con Fabrizio Bellavista, esperto di New Media e vice presidente del Premio Cultura di Rete, con l’obiettivo di premiare le eccellenze che coniugano la visione globale con le applicazioni locali

L’8 agosto è nato il “Glocal Excellence Award”, “con l’obiettivo” afferma uno dei suoi fondatori, Paolo Bruni, Presidente di COGECA (l’Associazione europea che associa 40.000 cooperative in 27 Paesi), “di premiare le eccellenze che coniugano la visione globale con le applicazioni locali”.

Il Premio è stato ideato, insieme a Paolo Bruni, da Adriano Facchini, ex direttore generale di tre Consorzi Agrari – Parma, Brescia e Ferrara – e esperto di marketing territoriale, in collaborazione con Fabrizio Bellavista, esperto di New Media e vice presidente del Premio Cultura di Rete. E’ centrato sul concetto di Glocal che, come spiega Adriano Facchini, significa “interpretare la relazione sempre più determinante tra la riscoperta e la valorizzazione del locale coniugata con il respiro globale dell’innovazione universale”.

I concetti messi in campo da questo nuovo Premio si basano sul locale aperto al globale, cioè sul campanilismo che diventa glocalismo quando si apre verso l’esterno perché, afferma Facchini, “il locale produce mentre il globale sviluppa, anche attraverso le nuove reti sul territorio e on line. Glocal” prosegue “è un termine che è stato coniato alcuni anni fa dal sociologo Zygmunt Bauman per interpretare la tensione del grande sul piccolo, una tensione che ora si può trasformare in una sinergia, specialmente se il Local si apre verso il mondo e i suoi attuali grandi strumenti”.

Attraverso il “Glocal Excellence Award” si vuole stimolare la creatività e la conseguente visibilità di quei localismi aperti che hanno superato i confini dei loro territori, in una nuova visione tra il locale ed il globale, a favore di una cultura proveniente dal basso e portavoce di una tradizione popolare coniugata con una partecipazione interattiva su piattaforme di condivisione online.

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