Il nuovo gruppo risultante dalla fusione tra Atlantia e Gemina avrà un ebitda pro-forma 2012 da 2,7 miliardi di euro, ricavi per 4,5 miliardi, una capitalizzazione di mercato al 7 marzo 2013 da 10,2 miliardi e un indebitamento netto di 11 miliardi. Un’operazione che per Aeroporti di Roma, secondo il presidente di Gemina e di Adr, Fabrizio Palenzona, offre molte opportunità e contribuisce a costruire uno dei principali operatori al mondo nei settori delle infrastrutture sia autostradali sia aeroportuali.
Un’operazione che mette insieme le capacità di Adr “a essere un grande gestore aeroportuale con la straordinaria capacità dimostrata negli anni da Atlantia di stare sui mercati internazionali e di essere tra i più efficienti operatori pubblici nel mondo”, ha aggiunto in conference call Palenzona, mentre l’ad di Atlantia, Giovanni Castellucci, ha spiegato che il deal è stato proposto perché c’è un forte fondamento in termini di sinergie industriali e finanziarie e ha assicurato che non ci sono rischi di integrazione: “l’evoluzione del rating verrà impattata non negativamente dall’operazione”.
Anzi, il merger consentirà una riduzione dei costi del piano di investimenti di Adr e non porterà a un cambiamento della politica dei dividendi (Atlantia ha proposto sul bilancio 2012 un dividendo di 75,6 centesimi di euro per azione): “non vedo ragioni per cambiare la politica dei dividendi”, ha precisato Castellucci, convinto che l’intera operazione sarà completata entro la fine dell’anno.
Prima condizione per il perfezionamento è, come auspicato dall’ad, che arrivi presto la registrazione presso la Corte dei Conti del contratto di programma tra Adr e l’Enac, dopodiché il contratto entrerà in vigore, anche se le tariffe sono già state applicate da sabato scorso. Poi ci sono l’ok dell’Antitrust, dell’Enac e delle banche finanziatrici. Quest’ultimo passaggio, secondo Castellucci, non dovrebbe essere un problema.
A Piazza Affari prevalgono i realizzi su entrambe le azioni coinvolte nel merger. Atlantia accelera al ribasso del 3,77% a 12,26 euro ed è maglia nera sul Ftse Mib.Gemina crolla del 6,45% a quota 1,29 euro. Le due società hanno raggiunto l’accordo per una fusione carta contro carta con un concambio di 1 nuova azione Atlantia per ogni 9 Gemina posseduta. “Non è molto distante da quello che il mercato si aspettava”, ha concluso l’ad. Atlantia resterà l’unica società quotata. Venerdì i titoli sono rimasti sospesi per l’intera seduta; giovedì avevano chiuso su livelli non lontani dal concambio definito dai cda.
FONTE: milanofinanza.it