Sofronio Eusebio Girolamo nacque a Stridone (Dalmazia, l’odierna Croazia) verso il 347 da una ricca famiglia cristiana che gli assicurò un’accurata formazione; studierà per tutta la vita, viaggiando dall’Europa all’Oriente con la sua biblioteca di classici antichi, sui quali si è formato, meditando in solitudine e trascrivendo codici e opere dei Padri della Chiesa.
Uno dei suoi lavori più importanti è la Vulgata, ovvero la prima traduzione completa della Bibbia in lingua latina (dagli originali in greco ed ebraico). L’opera rimase in uso come traduzione ufficiale della Bibbia fino al Concilio Vaticano II (1962-1965).
Proprio in memoria dell’anniversario della morte del Santo, il 30 settembre, dal 1953, la Federazione Internazionale dei Traduttori ha deciso di indire la Giornata Mondiale della Traduzione per ricordare l’importante lavoro che i traduttori svolgono tutti i giorni, abbattendo le barriere linguistiche e rendendo così il mondo un po’ più piccolo.
Infatti, molte volte si dà per scontato che tutti i documenti siano già scritti nella nostra lingua, ma in realtà, senza il loro lavoro non potremmo leggere grandi opere di autori stranieri, non capiremmo come utilizzare i nostri nuovi elettrodomestici, non sapremmo i rischi legati all’assunzione di un farmaco, non capiremmo il senso di molte pubblicità.
In questo giorno, i traduttori si scambiano gli auguri, consapevoli delle gioie e dei dolori del loro lavoro e ricordano la frase del loro santo protettore, fondamentale per svolgere bene una traduzione, ovvero: non rendere la parola con la parola, ma il senso con il senso.