I migliori vini della nostra penisola: Valpollicella


La terra della Valpolicella si estende a nord ovest di Verona, ed è la patria indiscussa della cultura enologica. In questa valle si è creato un clima e un microclima adatti alla coltura di viti, ulivi e ciliegie. Inoltre le temperature autunnali consentono il giusto appassimento delle uve in un modo del tutto naturale. Sono millenni che questa terra produce bottiglie rinomate e di prestigio e numerosi sono i posti dove gustarli accolti da un arredo show room per cantine vinicole. Conosciuto già in epoca promana il Recioto con il nome di Retico ai tempi di Cassiodoro e del Re Teodorico e più tardi conosciuto con il nome di Acinatico. Il vino denominato Valpollicella Classico viene prodotto nei comuni di Negrar, Marano, Fumane, Sant’Ambrogio e S.Pietro in Cariano. Si tratta di un vino dal colore rosso rubino, con un sapore amabile e un po’ asciutto, solitamente ha una gradazione alcolica di 11 gradi. Il recioto invece ha un colore più scuro, usando una terminologia tecnica, granato, il profumo è intenso e inconfondibile, la gradazione alcolica è più alta arriva ai 15 gradi, è un vino dolce che si abbina bene ai dessert. Per ultimo, anche se in realtà è il più conosciuto, è l’Amarone, un vino molto profumato e allo stesso tempo asciutto, ha un gusto di viole e mandorle ed è ottimo se abbinato a cene a base di carne e rossa e selvaggina.

Tutti questi vini vengono prodotti utilizzando i migliori prodotti e le attrezzature più all’avanguardia per ottenere un prodotto di vera qualità, un esempio sono i serbatoi acciaio inox, necessari per il mantenimento e lo stoccaggio del vino. Il Valpolicella classico si ottiene da uve del luogo di origine biologica, parte dei vigneti pluridecennali è della pregiata varietà detta Rondinella. E’ un vino che si deve consumare giovane se si vogliono apprezzare le caratteristiche, a temperatura di cantina e si può abbinare benissimo a diverse pietanze.

Nel Valpollicella Classico Superiore invece il gusto si affina grazie al processo di affinamento che si ottiene lasciando almeno un anno il vino in legno di rovere e poi per altri sei mesi in bottiglia, questo vino si accompagna bene a primi robusti e ricchi come anche a carni bianche e rosse a soprattutto ai formaggi.

Il recioto è un vino dove a differenza degli altri sopracitati si utilizzano i grappoli più spargoli, detti appunto recie da cui prende il nome stesso, questi raccolti all’inizio di ottobre vengono fatti appassire su dei graticci con la stessa funzionalità dei carrelli in acciaio inox e lì restano fino a metà febbraio finché avviene la fermentazione ottimale (lo stesso procedimento si effettua anche per l’Amarone). In entrambi i casi la svinatura (lo spostamento del vino in piccoli fusti) si effettua proprio per dare al vino una maggiore gradazione alcolica, grazie proprio alla fermentazione. L’amarone resta comunque il vino per eccellenza conosciuto da molti e apprezzato nel mondo per il suo profumo e gusto inconfondibile.

Articolo a cura di Elena Tondello
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