I MOBILI DI ANTIQUARIATO

Affitti case Ancona. Tuttavia bisogna dire che solo con l’era della industrializzazione e perciò con la produzione in serie degli elementi di arredo, tutti uguali e standardizzati secondo dei criteri estetici precisi, si è giunti alla ricerca quasi spasmodica dell’elemento antico che in quanto tale sfugge alla ferrea legge di produzione seriale che ha finito col tempo con il togliere originalità e unicità al mobile. Questa mancanza di unicità non solamente si riscontra negli stili e nella produzione, ma anche nei materiali, che hanno ormai tutti le medesime caratteristiche che invece una volta erano assolutamente uniche e dipendevano da come questo era stato trattato, raccolto e immagazzinato per la stagionatura. Ovviamente stiamo parlando del legno. Dunque con il crescere della domanda di oggetti di antiquariato, il mercato si è adeguato, offrendo una sempre più vasta scelta di mobili antichi. Ma siamo sicuri che tutta questa offerta corrisponda effettivamente ad una reale presenza di mobili di questo genere, originali e con le caratteristiche che cerchiamo?
In questo breve scritto cercheremo di dare qualche consiglio per orientarsi nella scelta di un mobile di antiquariato e poter almeno avere dei dubbi nel momento in cui qualcosa non corrispondesse aquanto andremo dicendo.
Il modo migliore per valutare l’effettiva data di unmobile non è solamente quello di guardarlo dal di fuori, ma meglio ancora è gauardarlo dal di dentro. Intendiamo dire che è ovvio che un mobile venduto come oggetto di antiquariato debba mostrare all’esterno tutte le caratteristiche che ne giustificano il prezzo, ma è dentro che si possono scorgere quei particolari che possono denunciare in maniera chiara, anche se non necessariamente univoca, la datazione e l’appartenenza effettiva del mobile ad una certa epoca. Innanzitutto si dovrà chiedere al negoziante se alcune parti del mobile sono state sostituite o rimontate. Se la risposta è negativa la prima cosa che dobbiamo fare è andare ad osservare la chiodatura di raccordo e di montaggio. Infatti il discrimine tra un mobile integro del 700 e uno che data dalla seconda metà dell’800 è dato dalla tipologia di chiodi utilizzati. Fino all’800 infatti i chiodi erano fatti a mano e ognuno era differente dall’altro, la loro testa era spesso quadrata e inevitabilmente mostrano una leggera patina di ruggine. Quelli invece di epoca posteriore sono fatti ormai in serie con il metodo indistriale, perciò presentano una maggiore precisione di realizzazione e una differtente composizione dei materiali. Qualora in un pezzo di mobile che si dichiara non rimontato, si dovessero osservare questa tipologia di chiodi, è bene che sorgano dei dubbi. Non crediamo che sia frequente trovare dei mobili invecchiati artificialmente, come quelli dell’antiquario che li trattava a colpi di fucile a pallini di piombo per simulare i piccoli fori causati dai tarli, ma ugualmente crediamo che nnon sempre il mobile spacciato per antico abbia quella antichità in tutte le sue parti. Per questo, un altro elemento da valutare, li dove lo sguardo può arrivare è la fattura del taglio della sega. La sega a mano lascia dei segni che sono decisamente diversi da una sega motorizzata, e le piccole imprecisioni del primo tipo, sono sempre assenti in tagli effettuati con il secondo. Se è possibile valutare questo aspetto è un bene. Per vedere se il mobile presenta delle aggiunte o delle sostituzioni di pezzi è importante valutare la patina del legno che lo compone. Un pezzo agiunto, per quanto ben trattato e truccato, non riesce a riprodurre in tutto e per tutto la patina del tempo depositato sul pezzo originale ed essere in grado di valutare questo aspetto fa la differenza tra un esperto di antiquariato e uno no.
Speriamo con questi piccoli consigli di aver messo, come si suol dire, una pulce nell’orecchio e aver stimolato la necessità di una maggiore informazione nel momento in cui si procede all’acquisto di un pezzo di antiquariato.

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