Sarà inaugurata a Torino, giovedì 14 febbraio l’inconsueta mostra di arte collettiva ”Il Grottesco tra Arte e Design”. Ad ospitare l’evento lo Spazio Eventa, in Via dei Mille, 42. La mostra si protrarrà dal 14 Febbraio al 7 Marzo 2013, dal martedì al venerdì, ore 15-19. Chiusura sabato, domenica e lunedì, l’ingresso è gratuito.
Carnevale è il principe delle maschere. A partire dal 1500, epoca d’oro della commedia dell’arte, parte dell’umanità rinnova tutti gli anni il piacere di indossare finti volti dalle fattezze più bizzarre per festeggiare e divertirsi. La maschera per eccellenza nasce però dal teatro greco e ancora più indietro dai riti tribali e funerari di molte società primitive.
Anche l’architettura ne ha fatto uso, in particolar modo in ambito decorativo. Questo genere di volto è denominato mascherone grottesco. Il soggetto può assumere fattezza antropomorfa, cioè derivata dal volto umano, zoomorfa il cui muso è ispirato al mondo animale o fitomorfa: il mascherone è composto da sagome riconducibili alla natura vegetale.
Questi fregi architettonici rappresentano, generalmente, caricature di stati d’animo quali la gioia, l’ira, la dabbenaggine, lo sberleffo o la paura.
Il termine grottesco trae origine dagli affreschi decorativi parietali ritrovati all’interno della Domus Aurea. Molti artisti di genio, nel corso dei secoli, si sono cimentati con lo stile grottesco: Michelangelo, Raffaello, Arcimboldo, De’ Grassi, Ricasso, solo per citarne alcuni.
Sono nati addirittura parchi e giardini grotteschi, come la splendida area monumentale di Bomarzo (VT). Dal gotico al barocco, non c’è edificio, chiesa o casa che non abbia un fregio grottesco in bella mostra.
Marmo, legno, conglomerato laterizio, affresco, vetro, ceramica, metallo, stucco e gesso sono tra i materiali usati per modellare le bizzarre forme del grottesco. Disegnati da artisti di talento e modellati da eccellenti artigiani, i mascheroni sono stati usati non solo a scopo ornamentale, ma anche per assolvere funzioni pratiche. Nascono, così, batacchi per porte e portoni, doccioni per grondaie, supporti agli ugelli delle fontanelle, paracarri, chiavi di volta d’archi, e molto altro ancora… Anche il design è stato contaminato dal grottesco: basti pensare alle serie d’alfabeti mostruosi per uso tipografico, alle cornici per quadri e specchiere, ed altri elementi come braccioli e piedi di poltrone e mobilia, lampadari, rosoni e angoliere, vasellame, posateria e articoli d’alta oreficeria e bigiotteria. Il periodo espositivo della mostra collettiva “Il Grottesco tra Arte e Design” è volutamente quello del carnevale affinché il visitatore possa cogliere la differenza sostanziale tra i due modelli di maschere, carnevalesca e grottesca, troppo spesso confuse e sovrapposte. Le opere in esposizione sono state realizzate su carta (grafica e pastello), in terracotta e ceramica, dipinti al terzo fuoco e legno.
ESPONGONO
Artisti del Piemonte: Palma Raffaele, Pardo Maria, Bosio Davide
Artisti della Valle d’Aosta: Abram Corrado, Actis Perinetto Enzo, Atzei Daniele, Broglio Giorgio Carlo, Cheillon Hervé, Foti Fernando, Gardin Carlo, Herin Silvio, Jacquin Giovanni, Vito Francesco, Magli Antonio, Linty Fausto, Mastella Gianluca, Ostinelli Pier Ferruccio, Saltarelli Augusto.
La mostra è patrocinata dal CAUS-Centro Arti Umoristiche e Satiriche e dalla Città di Torino.
Per eventuali informazioni:
CAUS – [email protected]
Tel. 339 60 57 369