Intervista di Alessia Mocci a Silvia Denti, curatrice della collana “La Quiete e l’Inquietudine”, Rupe Mutevole

La collana “La Quiete e l’Inquietudine” nasce da un lungo studio operato da Silvia Denti, autrice e curatrice della collana, la quale per trent’anni ha seguito le tracce della quiete e dell’inquietudine nelle varie correnti letterarie, nei generi e nelle tipologie di linguaggio. La ricerca ha portato alla consapevolezza che la quiete non può esistere senza inquietudine, sono due elementi straordinariamente intrinseci dell’animo umano sensibile. L’inquieto si conosce da più di 200 anni, ha cercato la sua casa nelle diverse epoche, è stato denominato pazzo, poeta, maledetto, dandy, crepuscolare, ermetico. La casa editrice Rupe Mutevole Edizioni è riuscita a dare voce all’inquietudine di questi autori contemporanei portando una leggera ma continua brezza di quiete nelle loro anime.

Silvia Denti è stata molto disponibile nel rispondere ad alcune domande sulla collana da lei curata.

A.M.: Quando hai iniziato a curare la collana “La Quiete e l’Inquietudine”?

Silvia Denti: Ho iniziato a collaborare con Rupe Mutevole Edizioni circa due anni fa, da lì abbiamo iniziato uno scambio di opinioni meraviglioso, così sono nate queste collane che si rifanno alla mia ricerca di autori diversi, non stereotipati, portatori comunque di nuovi modi di fare poesia e narrativa. Non tutti sono inquieti, per cui il duplice nome alla collana, infatti non disdegniamo i quieti, coloro che portano avanti le correnti classiche, ma tutti hanno in comune la smania sana, o follia divina, di non mollare il sogno, la proiezione nel mondo lirico, qualunque esso sia. Questa occupazione mi fa incontrare moltissima gente speciale, davvero: nelle fragilità umane, nelle paure e nelle dannazioni esistenziali io vado a scovare il filo di forza rimasto, lo estrapolo e convinco l’autore a credere in se stesso. Credo sia una mia qualità innata e ringrazio Dio, mi sento utile, viva, come se avessi trovato la mia strada. Tutta questa gente poi non l’abbandono, viene a far parte del mio percorso, si diventa amici, compagni di viaggio. È meraviglioso.

A.M.: Quanto pensi sia cresciuta la collana?

Silvia Denti: Tantissimo, non me lo aspettavo sinceramente. Ma quando si lavora bene ed in armonia questi miracoli accadono. E ti spronano a continuare. La quiete e l’inquietudine non avrà fine, almeno non adesso.

A.M.: Ci sono pubblicazioni della collana che senti siano le più complete? (se sì quali).

Silvia Denti: Sicuramente alcuni autori hanno raggiunto un’evoluzione quasi completa (quasi perché se esistesse davvero un traguardo si perderebbe l’ispirazione), posso citare Alex Dracht, un autentico pittore delle emozioni; Carla Zancanaro che col suo Il gioco ha superato se stessa nella tematica a sfondo erotico; Maurizio Clicech, narratore inquieto e poeta sublime; Fausto Cerulli che io reputo il più grande ed il più vicino a Voltaire per le sue inimitabili immagini folli e terribilmente reali. Ma ve ne sono molti altri, tutti meritevoli, uno tra questi Andrea Toffanin, squilibrato ed imprevedibile, è stato capace di stupirmi parecchio con le sue non poesie, come le chiama lui, e ancora, in stampa proprio in questi giorni, Davide Maselli, un ragazzino, appena ventenne, dalla saggezza che spaventa, dall’originalità rara.

A.M.: Qual è il tema predominante de “La Quiete e l’Inquietudine”?

Silvia Denti: Il tema è libero, ovviamente, come è libera la lunghezza dei versi e dei testi. Predomina il senso di non appartenenza al comune pensare, quel sentirsi fuori luogo in ogni dove, l’inquietudine, appunto, o la quiete sana, saggia.

A.M.: Pensi che la collana abbia ancora molta strada da percorrere o che in qualche modo sia già ben sviluppata?

Silvia Denti: Io credo che, nonostante la moltitudine dei nomi che ormai la contraddistingue, questa collana abbia ancora parecchio da dare in termini di novità. Alcuni autori stanno realizzando il secondo libro, sto notando che questo bisogno nasce da quanto non ancora espresso nel precedente, vedo che tra loro si leggono, si confrontano, traggono ispirazione e questa cosa è stupenda. Non c’è invidia, anzi, c’è solidarietà, voglia di fare, di creare ancora ed ancora. Sono molto soddisfatta.

A.M.: Ci sono novità in pubblicazione per il 2011?

Silvia Denti: Oh, sì, ci sono molte cose a cui penso, per ora sono desideri, poi si vedrà. Magari un’altra collana, questa volta con tema preciso, poi forse la ripresa dell’idea antologica, gli audiolibri, i concorsi letterari, vedremo. Quel che è certo è che non ci fermeremo, continueremo a crescere ed ad inventare nuove fonti. Il mio sito Poesiablu ne è la conferma: ormai chi scrive non si ferma a questo, va oltre, dipinge, recita, scolpisce, fa musica. La multiart è un pensiero costante in me, non lo abbandonerò. Poi ci sarà il portale ufficiale dell’inquietantismo, lo stiamo preparando con cura. Per ora ci supporta il vecchio sito, contenitore di ogni espressione artistica, che cresce a vista d’occhio anche grazie a Bruno Trombetta, web master in gamba ed amico fidato che non lo fa mai cadere di tono. Il resto nascerà assieme ai nuovi giorni e non sarà mai noia!

Voglia di crescere e di stupirsi. Brava Silvia, ottimo lavoro. Invito i lettori a visitare il sito di Silvia Denti:

http://www.divinafollia1.altervista.org/index.html

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice:

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.poesiaevita.com/

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

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