Le prime testimonianze dell’attività di produzioni orafe medioevali in Toscana risalgono alla seconda metà del XIII secolo. Essendo stato l’oro un metallo prezioso di difficile reperibilità in special modo nell’epoca medioevale, abbiamo testimonianze che molti oggetti in oro anche di precedenti peiodi sono andati distrutti per poterne riutilizzar l’oro per la produzione di nuove opere spesso di matrice religiosa cristiana. La chiesa una delle maggiori committenti dell’epoca medioevale, forniva ai maestri orafi dell’epoca l’oro stesso necessario alla realizzazione dell’opere commisionate, in questo contesto non furono pochi i processi contro più o meno presunti ammanchi, caricando di una grossa responsabilità i laboratori orafi coinvolti nelle lavorazioni. Anche se tali opere religiose hanno indotto la perdita di opere pagane, alcune anche di epoche precedenti, è indubbio che grazie ad esse sia possibile oggi beneficiare di oggetti unici, che richiesero un sforzo economico e di lavorazione che solo un’istituzione potente come la chiesa dell’epoca poteva commissionare e sostenere in modo continuativo, queste opere più di tutte ci portano la testimonianza delle capacità raggiunte dai maestri orafi del medioevo, che furono costretti a mettere in campo il meglio delle loro possibilità per esaudire le aspettative delle richieste più esclusive.