Le aule dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, nella suggestiva sede della Cascina Albertina di Pollenzo, e gli uffici di Slow Food in centro a Bra, sono, da oggi, a livello virtuale,
lo stesso posto. L’intensa collaborazione tra l’Università di Scienze Gastronomiche, l’Unione
del Fossanese, Slow Food, il Consorzio ToP-IX e BBBell ha infatti permesso la realizzazione
di una rete a banda larga che collega l’Università con gli uffici di Slow Food, dando la possibilità
ad appassionati e studiosi di tutto il mondo di sentirsi più vicini al complesso universo della salvaguardia delle biodiversità e delle scienze gastronomiche. Il collegamento a banda larga permetterà di attivare servizi orientati agli studenti: videoconferenze con relatori e docenti, accesso all’archivio multimediale di Slow Food, sia in consultazione sia in maniera interattiva, inserendo materiale girato e prodotto dagli studenti stessi.
Il patrimonio multimediale di Slow Food sarà così disponibile in rete per diversi tipi di utenze
(soci, ex-studenti, normali navigatori web in tutto il mondo).
La soluzione tecnica è frutto di una sinergia tra le diverse realtà: si accede, dal nodo TOP-IX,
al concentratore presente a Fossano presso l’Unione del Fossanese; da qui la banda larga
viene trasportata via radio, grazie alla tecnologia della società BBBell, fino a Pollenzo e a Bra.
Per Roberto Burdese, Presidente di Slow Food Italia la possibilità di usufruire di banda larga internet è un’opportunità fondamentale per aiutare a realizzare tutti i progetti di Slow Food,
oggi proiettato sempre più in una dimensione internazionale, in cui la connettività è ormai
un valore irrinunciabile.
Per Carlo Catani, Direttore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche,
la presenza della banda Internet consente di aprire agli studenti della facoltà servizi web fondamentali e, insieme
alla possibilità di interconnessione con Slow Food, garantisce a Pollenzo eccellenti opportunità
di sviluppo per studenti, ricercatori e docenti.
La soddisfazione per entrambi è doppia perché tutto questo è stato realizzato grazie alla collaborazione di aziende ed enti piemontesi, in perfetta linea con il pensiero di Slow Food di tutela, sostegno e sviluppo dei territori.
Il consorzio TOP-IX, che conta 58 consorziati fra il mondo della Pubblica Amministrazione
ed i principali soggetti TELCO nazionali ed internazionali, ha fortemente promosso la realizzazione
del progetto sperimentale per l’utilizzo delle nuove tecnologie Internet a favore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Bra)
«La diffusione di internet a larga banda al di fuori delle grandi metropoli passa necessariamente attraverso l’aggregazione dei soggetti economici attivi sul territorio. Condividendo tecnologie
ed obiettivi, stimolando la cooperazione tra costruttori di tecnologia, operatori ICT ed utenti finali
si possono superare le barriere che escludono dalla società dell’informazione e della comunicazione».
Questa, nelle parole di Silvano Giorcelli, direttore generale di TOP-IX, è la mission
che il consorzio si è dato nel facilitare la realizzazione di questa iniziativa per collegare con una rete
Internet a banda larga Bra, sede degli uffici di Slow Food e Pollenzo, sede dell’Università degli Studi
di Scienze Gastronomiche, consorziata al TOP-IX. Un soggetto neutrale rispetto al mercato,
che innesca meccanismi di condivisione, aggregazione e divulgazione tecnologica.
B.B.Bell Srl di Torino, Internet Service Provider (Autonomous System e Maintainer di domini)
e Telephony Service Provider in Voip, autorizzata dal Ministero delle Comunicazioni e co-titolare
di una delle licenze nazionali WI-MAX, opera nel settore telecomunicazioni ormai da cinque anni tramite l’utilizzo di tecnologie Wireless in ambito geografico.
Ha realizzato la soluzione trasmissiva BBRadio, completamente privata, basata su apparati Hiperlan a frequenze liberalizzate. Ha sviluppato quindi una rete di trasporto su media distanza
e di accesso in Larga Banda, totalmente indipendente, che ha permesso di raggiungere e servire via radio oltre 400 comuni piemontesi, con una copertura territoriale “senza fili” fra le più estese
a livello nazionale.