L’impulso al ritratto, che fissi una determinata persona, è un fatto spontaneo e primordiale e si manifesta nella maniera più ingenua attribuendo un nome a un’immagine generica, come avviene nei disegni dei bambini. Si può parlare in questo caso di ritratto “intenzionale”. L’impulso al ritratto, che fissi una determinata persona, è un fatto spontaneo e primordiale e si manifesta nella maniera più ingenua attribuendo un nome a un’immagine generica, come avviene nei disegni dei bambini. Si può parlare in questo caso di ritratto “intenzionale”: l’unico fattore di riconoscimento è l’iscrizione. Quando a questo tipo di ritratto sono connessi una serie di valori che legano l’immagine all’individuo, magari in ambito religioso, si parla di ritratto “simbolico”.
Un secondo stadio del ritratto è quello dove, sebbene la raffigurazione ancora non assomigli al soggetto individuale, sono presenti una serie di elementi che circoscrivono la rappresentazione generica a una certa categoria di individui, facilitandone l’identificazione (es. attributi particolari, descrizione del vestiario, di oggetti pertinenti al soggetto o alla sua classe sociale, ecc.): il ritratto “tipologico”, magari accompagnato dall’iscrizione del nome.
Per parlare di vero e proprio ritratto si deve avere un’individuazione del personaggio a partire dall’imitazione delle fattezze individuali, senza altri artifici. Si tratta del ritratto “fisiognomico”, che si compone a sua volta di due strati collegati: la raffigurazione dei tratti somatici e la ricerca dell’espressione psicologica dell’individuo. L’ultimo passo fu infatti quella di fissare nell’effige un giudizio morale sulla persona ritratta, scegliendo un particolare atteggiamento da fissare, un gesto, un’espressione.
Esiste poi un ritratto “di ricostruzione”, dove l’artista non ha visto il soggetto e tenta, sulla base delle informazioni in suo possesso e della sua sensibilità, di ricrearlo, sia nella fisionomia che nella psicologia, secondo il concetto che si è formato circa quella personalità determinata.
Oggi sono pochi gli artisti capaci di realizzare un ritratto di ricostruzione (uno per tutti lo trovate su www.ritrattidifamiglia.it) e proprio per questo vale la pena conoscerli e trovarli.
E’ bello sapere che possiamo far vedere ai posteri che ci siamo stati ma soprattutto CHI siamo stati.