Tratto dall’omonimo racconto di Alessandro Baricco, Novecento narra la storia di un neonato abbandonato sul transatlantico Virginian, dove viene trovato, per caso, da un marinaio di colore Danny Boodman, che decide di adottarlo e fargli da padre. Il bambino, all’età di otto anni, rimane orfano perché il suo tutore muore a seguito di una ferita riportata durante una tempesta. Il ragazzo scompare misteriosamente, per poi “ricomparire sulla scena” e cominciare ad allietare con melodie jazz, al pianoforte, gli ospiti del piroscafo: sarà proprio questo strumento che segnerà tutta la sua vita.
Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, il nostro protagonista, viene descritto dal narratore e suo amico musicista Tim Tooney (Flavio De Paola), come un uomo dalle grandi capacità di apprendimento; un uomo in grado di vivere attraverso i desideri e le passioni altrui, riuscendo ad esprimere le sue attraverso la musica, vivendo sospeso tra il pianoforte ed il mare, con il quale è in grado di emozionarsi ad ogni viaggio.
Flavio De Paola ci racconta di Novecento non solo come la storia di un uomo in grado di toccare con maestria e leggiadria i tasti di un pianoforte, ma della sua capacità di riuscire a materializzare il suono del pianoforte in misteri, nostalgie, lacrime e sorrisi.
Il monologo sarà ospitato in una scena “altrove”: un groviglio oscuro, nebbioso, dove il racconto del narratore, magicamente, lo riaccenderà e lo rianimerà rendendolo vitale e misterioso. Voci, musica e luci saranno i complici di queste magie.
L’attore e direttore artistico Flavio De Paola decide di portare sul palcoscenico del Teatro degli Audaci questo piéce de théâtre, utilizzando la tecnica degli psicosuoni di Pablo Maximo Taddei, regista dell’opera, conducendo lo spettatore in un’atmosfera onirica, in un mondo immaginario a tratti surreale. E’ una tecnica che crea degli sbalzi spazio-temporali che “bombarda” lo spettatore di suoni e parole e che lo proietta in qualcosa di magico, mai visto prima.
“Ho deciso di mettermi in gioco, farmi guidare da un grande nome come quello di Pablo, pluriennale esperienza nell’ambito del teatro – asserisce Flavio – e di recitare questo monologo perché diverso dagli altri, in quanto utilizza una tecnica che lo rende unico nel suo genere. Chi verrà a vedere lo spettacolo resterà sicuramente affascinato, perché senza togliere nulla agli altri, ti catapulta totalmente in un altro mondo”.
Lo stabile degli Audaci continua a regalare emozioni, oltre ad essere facilmente raggiungibile dal Grande Raccordo Anulare: è situato all’interno del cortile di una scuola media. Ma per non dare troppe anticipazioni non ci resta che invitarvi a visitare il sito http://www.teatrodegliaudaci.it/ e prenotare il “vostro” posto, in prima fila, per una stagione all’insegna del divertimento e della novità, telefonando al numero 06 94376057.
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