Arriva anche in Italia la moda del cohousing, ovvero del “coabitare”. E’ stato interpellato in merito, il dinamico imprenditore immobiliare Giovanni Gelmetti, l’ideatore della Giax Tower, l’avanguardistico grattacielo eco-friendly che spicca nello skyline milanese.
D: Prima di tutto, cos’è il “cohousing”?
R: Il “cohousing” è un nuovo modo di vivere e di abitare basato sulla condivisione. Tutto parte da una solida progettazione partecipata, tra 20/40 nuclei famigliari, che scelgono di ideare una loro soluzione abitativa intelligente, combinando i normali alloggi privati con spazi, risorse e servizi condivisi. Potrebbe assomigliare ad una specie di “residence” per capirsi.
D: E’ una modalità residenziale diffusa in Italia?
R: In questi ultimi anni si sta sviluppando anche nel nostro Paese. Bisogna pensare che il cohousing è nato negli anni ’60 in Scandinavia, mentre la Rete Nazionale italiana si è costituita intorno al 2010. Ora è molto diffusa in Inghilterra, Danimarca, Olanda, Svezia, Australia, Stati Uniti, Giappone e Australia.
D: Quali sono i servizi e le aree che possono essere condivise?
R: Sono i più svariati. Si parte da zone comuni come parco giochi, orti e piscine, per arrivare a lavanderie, palestre, campi sportivi, hobby room, biblioteche, pub, grandi sale da pranzo, uffici, laboratori e molto altro ancora.
D: Cosa ne pensa di questa innovazione dell’abitare?
R: Sono assolutamente sulla stessa linea d’onda del cohousing. Per la Giax Tower abbiamo infatti progettato numerose aree comuni, dove tutti i residenti possono rilassarsi e svagarsi insieme, dove i contatti e le relazioni sociali sono messi al primo posto, dove si può star bene con sé stessi e gli altri nella tranquillità della propria casa. Piscine, palestra, spa, club house, library room e solarium, sono solo alcune di queste. Credo sia molto importante sentirsi parte di una comunità.