Apre il 31 Gennaio 2014, alle ore 18.00, la mostra personale di Roberto Lando, presso la storica Milano Art Gallery. L’esposizione, organizzata dal noto manager Salvo Nugnes, durerà fino al 16 Febbraio 2014, con ingresso libero al pubblico.
Di seguito l’intervista all’artista, che racconta la sua arte e commenta l’incredibile opportunità di esporre nella rinomata Galleria.
D. Come nasce la grande opportunità della sua imminente mostra alla storica galleria milanese “Milano Art Gallery”? E’ compiaciuto dell’importante esposizione nel rinomato contesto?
R. L’opportunità nasce per caso. Tramite un amico, che ha comprato delle mie opere, ho conosciuto il Dott. Salvo Nugnes, che dopo essere venuto a trovarmi ed aver apprezzato le mie opere, ha deciso di organizzare una mia esposizione presso questa rinomata galleria milanese. Abito in campagna, dove ho una galleria nel mio capannone, con circa due-trecento opere. È da tanto che aspetto un’opportunità come questa, per far vedere cosa faccio anche in altri posti. Sono stato in Francia, a Vienna, a Venezia e Bologna, però penso che una personale a Milano potrà avere un buon riscontro.
Mi fa piacere mostrare i miei lavori, per vedere qual è l’impatto e per capire a che punto sono arrivato nella mia arte, perché io continuo sempre a provare cose nuove, non mi fermo qui, con quello che si vedrà.
D. Quando nasce la passione per l’arte?
R. C’è sempre stata dentro di me. Fin da quando ero piccolo avevo la passione per l’arte poi, nel 1972, ho iniziato a fare le prime mostre.
D. Come avviene la sua formazione artistica e il suo esordio nel mondo dell’arte?
R. Ho iniziato quarant’anni fa, esponendo le mie tele, così come fan tutti. Dipingevo a olio e all’inizio prediligevo il figurativo poi andando avanti, verso il 2000, ho continuato con l’astratto casualmente, un astratto informale. Ultimamente creo le mie opere non pensando a ciò che esiste, addirittura non pensando proprio a nulla. Non rappresento ciò che si può toccare con mano, ma ciò che scaturisce dalla mia mente, come se io non ci fossi, mentre dipingo.
D. Quali sono le sue principali tecniche di lavorazione e come si sono evolute negli anni?
R. Ho cominciato con l’olio, poi ho sperimentato tutte le tecniche, dall’affresco all’affresco a strappo, la tempera, l’acquerello, gli acrilici,… Amo la pittura forte e materica, quindi spesso la mia pittura risultava molto pesante, tramite l’utilizzo di sassi e mattoni. Poi ho cominciato con il fuoco, altra tecnica arrivata casualmente: riesco a far cambiare la cromatura dei colori scaldandoli con il fuoco. Ultimamente ho lavorato anche con fogli di policarbonato, che con il fuoco prendono forme molto strane, i colori vengono dati a caso sul foglio caldo, in modo che penetrino e rimangano sul foglio creando effetti particolari.
D. Una riflessione sul concetto di arte.
R. L’arte è una creatività che bisogna avere dentro, qualcosa di “strano” che arriva quando meno te lo aspetti. Quando cerchi qualcosa non la trovi, ma la trovi proprio quando non la cerchi.
D. C’è un artista particolare o un movimento al quale si ispira?
R. No. Guardo agli altri artisti, ma non mi sono mai ispirato a nessuno. Molte persone guardando le mie opere dicendo che sembro ispirarmi a diversi artisti, ma io oggi faccio una cosa e domani ne faccio un’altra. Sperimento seguendo sempre e comunque la mia linea.
Nella mia arte è come quando guidi: fai chilometri e chilometri pensando a tutt’altro però riesci a guidare. Leggendo Osho ho imparato totalmente a non pensare quando faccio arte, a non esserci nel momento in cui dipingo l’opera, in modo che vengano fuori delle cose interiori e non quello che penso al momento.
D. Quali opere saranno esposte alla Milano Art Gallery e quale orientamento tematico avrà questa mostra?
R. Sono tutte opere molto materiche. Porterò una quindicina delle ultime che ho realizzato e poi sicuramente quelle fatte con il fuoco. Probabilmente esporrò anche alcune opere fatte con strumenti musicali e oggetti inseriti dentro.