Per festeggiare il centocinquantenario nasce un nuovo contenitore di idee, riflessioni, opinioni sulla presenza dell’Itanglese nella comunicazione di ogni giorno.
A settembre verrà pubblicato un rapporto sugli esiti delle rilevazioni.
è nato il blog StopItanglese.it, dedicato a chi ama la lingua italiana, giusto in tempo per la commemorazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Il progetto, curato da noti professionisti che per mestiere utilizzano “parole”, il linguista e critico letterario Massimo Arcangeli (www.massimoarcangeli.com) e la sua squadra, l’agenzia di traduzioni Agostini Associati (www.agostiniassociati.it) e i suoi linguisti, ha lo scopo di monitorare nei prossimi mesi, a partire dal 15 marzo 2011, l’incidenza del sempre più crescente fenomeno rappresentato dall’Itanglese – l’uso, talora smodato o snobistico, di termini inglesi – da parte dei principali mezzi di comunicazione (, radio, tv, pubblicità) e di società, persone famose e imprese, nonché di rendere noti i risultati del monitoraggio nel mese di settembre.
L’idea nasce da un’indagine che ogni anno la società di traduzioni Agostini Associati conduce sulla base dei documenti tradotti dall’italiano verso altre lingue, evidenziando la tendenza degli italiani ad abbandonare alcuni vocaboli del proprio idioma a favore di parole inglesi, ritenute più alla moda.
“Come uno tsunami linguistico che investe la lingua italiana, la velocità di importazione e adozione dei termini inglesi aumenta all’aumentare dell’uso delle nuove tecnologie e della digitalizzazione dei rapporti sociali ” afferma Ale Agostini, socio di Agostini Associati. “È curioso notare come spesso alcuni termini inglesi “importati” per prodotti tecnologici vengano ripresi e enfatizzati dai messaggi pubblicitari: un esempio fra tutti il termine “smart”, utilizzato inizialmente per la telefonia mobile ma oggi sfruttato in modo massivo dalla pubblicità anche di settori completamenti diversi”.
“Lanciare sterili anatemi, bandire inutili crociate, attestarsi su indifendibili posizioni di retroguardia contro l’invasore inglese è un conto”, gli fa eco Massimo Arcangeli, “denunciare l’abbondante superamento del livello di guardia della sua presenza è un’altra cosa”.
I media monitorati nei prossimi mesi includono i quotidiani “la Repubblica”, “Corriere della Sera”, “Il Giornale”, “Libero”, “La Stampa”, “Il Messaggero”; i periodici “L’Espresso”, “Panorama”; le radio “Rai Radio 1”, “Rai Radio 2”, “Rai Radio 3”; le televisioni “Rai Uno”, “Rai Due”, “Rai Tre”, “Canale 5”, “Italia 1”, “Rete 4”, “La 7”; gli spot in onda su Rai Uno, Rai Due, Rai Tre, Canale 5, Italia 1, Rete 4.
Le sezioni monitorate comprenderanno, sui quotidiani e i periodici, gli articoli e i commenti firmati di prima pagina, di politica interna, di politica estera, di cronaca italiana, di economia, di cultura e spettacolo, di sport. Delle emittenti radiofoniche e televisive verranno esaminati i giornali radio e i tg delle fasce di maggiore ascolto, della pubblicità gli spot in onda dopo l’edizione pomeridiana o serale dei vari telegiornali.
StopItanglese.it si propone come punto di riferimento per coloro che al brunch preferiscono lo spuntino, correndo il rischio di essere meno trendy ma convinti che “Italiani si nasce, Itanglesi si diventa”. Considerando che quella italiana è la lingua più studiata al mondo per puro piacere, perché non provare a tutelarla di più?
Chiunque può diventare sostenitore del progetto. Tutti i dettagli sono disponibili on-line all’indirizzo stopItanglese.it.
StopItanglese.it. Italiani si nasce, Itanglesi si diventa