Secondo disco per Nevruz Joku che, dopo i fasti della quarta edizione di X-Factor, si affaccia nuovamente alla ribalta con quella che è a tutti gli effetti la sua opera prima: La casa e gli spiriti perduti.
Il disco è pubblicato dalla Hukapan Dischi, l’etichetta di Elio e le storie tese. Produzione di tutto rispetto, quindi, per un lavoro che si rivela interessante ed insolito.
Il cantautore modenese attinge a piene mani alle atmosfere della dark wave italiana (Diaframma e Litfiba su tutti), coniugandole con suoni scabri, precisi ed efficaci. Echi di industrial e possenti riff di puro rock condiscono il tutto. Ne risulta un sound pieno, complesso e robusto che non può non appagare l’orecchio di chi ascolta
I testi arrivano diretti al bersaglio, precisi come un colpo di bisturi. Parlano di solitudine, follia, smarrimento. Appare evidente l’ossessiva, insistita ricerca del senso della vita attraverso l’amore: sentimento che Nevruz rappresenta come bussola, guida attraverso le pulsioni e le devianze dell’animo umano.
L’interpretazione dei brani è spesso violenta, sempre passionale. Notevole la versatilità della voce, velata di echi di Modugno, Pelù, Stratos, eppure così personale ed inconfondibile.
Ad assistere Nevruz nella sua fatica troviamo: Batteria : Matteo Rosestolato – Basso: Alessandro Giliberti – Chitarra : Elia Garutti – Pianoforte & Sinth: Filippo Lui e Giulio Saltini – Viloncello : Pietro Orlandi), ensemble di giovani maestri rock della bassa modenese. Ciliegina sulla torta la collaborazione di Roberto Gualdi, Faso e Cesareo, rispettivamente batteria, basso e chitarre nei brani Magia e Rif
Il risultato finale è un disco accattivante, energico, aspro, dotato di un appeal non comune, adatto a ben figurare nel panorama musicale italiano e non solo.
a cura di Antonino Giorgianni
REDAZIONE ELFA Promotions
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