Omega 3 e Omega 6 non adeguatamente valutati in Italia

Uno degli argomenti poco affrontati in Italia, per quanto concerne sia il benessere che l’insieme di abitudini alimentari che puntano a definire le basi della tipica dieta mediterranea, è inerente l’uso ed il consumo degli Omega 3 e degli Omega 6 (i primi contenuti nel pesce e secondi nei vegetali). Vi sono infatti differenti ipotesi, la maggior parte delle quali sostenute da diverse ricerche, che hanno ampiamente dimostrato la correlazione tra la carenza di tali sostanze e la conseguente abbassamento della soglia di attenzione, della capacità di apprendimento e un innalzamento dei disturbi inerenti la memoria. Molte persone, per l’esperienza che possono aver avuto in relazione agli effetti registrati sui propri familiari, hanno potuto constatare un rilevante miglioramento nell’insieme di abilità dedicate all’attenzione e ciò in stretta relazione all’assimilazione di integratori a base di Omega 3/6 per un lasso di tempo equivalente in media ai 30gg (una mensilità). Tale risultato può essere ancora più evidente se il soggetto in questione riceve tale “aiuto” in un periodo di particolare stanchezza, ed infatti è facilmente riscontrabile nei bambini/adolescenti che stanno affrontando un periodo di attività/studio molto intenso. Questi esempi, sono molteplici e molti dei quali disponibili anche sulla rete per una rapida consultazione, sono vere e proprie testimonianze ma ovviamente non possono per questo imputare a tali prodotti il ruolo di “panacea” e comunque si deve considerare che la loro assunzione va considerato in associazione ad un parere medico in concomitanza con una alimentazione il più possibile corretta.

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