Oskar Zieta e la tecnologia Fidu

Negli ultimi anni la presenza di designer polacchi è in continua crescita sulla scena del design internazionale, argomento di cui si parla molto sul web. Primo tra tutti, Oskar Zieta, classe 1975, architetto, nato a Szczecin, nel nord della Polonia, di cui hanno parlato anche moda blog, il quale ha avuto un percorso particolare e un boom sorprendente grazie a una collezione dalle forme inedite e accattivanti, arricchita da una palette vivace di colori e l’applicazione di un’innovativa tecnologia.

Come si legge su un moda blog che ripercorre la sua storia, Zieta si trasferisce in Svizzera nel 2003 dove lavora come ricercatore e insegnante a Zurigo presso il Federal Institute of Technology con un master in Computer Aided Architectural Design (CAAD). Sempre sul moda blog di un fashion-blogger si legge che, durante il dottorato, mette a punto la tecnologia FIDU –Free Inner Pressure Deformation – che riesce a trasformare superfici piatte sagomate, costituite da due lastre in acciaio in precedenza saldate tra loro, in oggetti tridimensionali grazie all’iniezione di un getto d’aria compressa. Dopo anni di ricerca, nel 2007 Zieta ha ottimizzato questa tecnologia, iniziando così la sua produzione e fondando la sua azienda, la zieta prozessdesign, a Breslavia, in Polonia.

Il successo dei suoi prodotti, come testimoniano i moda blog, non è associato solo all’utilizzo della tecnologia FiDU, ma nasce dalla combinazione di tre elementi: la ricerca tecnologica, il design inedito, un processo di produzione capace di fornire soluzioni innovative in grado di modellare stabilmente la forma per realizzare pezzi sempre diversi l’uno dall’altro. Il processo, come si legge su un moda blog, è un equilibrio perfetto tra produzione di massa e edizione limitata perché parte degli oggetti, per esempio la seduta Chippensteel 5.0, richiede una finitura manuale da parte del designer. La sua vasta e colorata collezione, che sembra gonfiata come un salvagente, è oggi presente negli store più importanti del design internazionale, da Moss di New York a diversi museum stores.

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