Nei 150 anni dalla nascita di Edvard Munch, la Città di Genova rende omaggio al sommo pittore norvegese con un’altisonante mostra-evento allestita nella splendida cornice del Palazzo Ducale. Tra i numerosi spettatori anche il manager Salvo Nugnes, esperto d’arte, si è recato a visitare la pregiata esposizione composta da 80 opere divise in otto sezioni, contenenti lavori giovanili, autoritratti, creazioni di matrice simbolista, ritratti delle donne della sua famiglia, più due serigrafie sul celebre “Urlo”, il dipinto più famoso del maestro, che compie ben 120 anni dalla sua realizzazione.
Nugnes asserisce “È davvero corposa questa preziosa esposizione, per celebrare un artista simbolo nel percorso evolutivo della storia dell’arte. Senza dubbio è un progetto lodevole, che ha comportato un lavoro organizzativo di notevole impegno per radunare e riunire insieme tanti dipinti. Infatti è risaputo che la maggior parte sono conservati nei musei in Norvegia oppure sono di proprietà privata e appartengono a collezionisti molto restii nel metterli a disposizione per iniziative pubbliche”.
Nell’analizzare le caratteristiche distintive peculiari nello stile pittorico di Munch, Nugnes si sofferma su interessanti riflessioni e puntualizza “È stato un geniale innovatore dell’arte, che ha volutamente rappresentato il contrario di tutto ciò che esisteva fino a quel momento nella tradizione dell’epoca in cui è vissuto. Si è opposto deliberatamente a ciò che vedeva e conosceva in una concezione di logica quasi di anarchica ribellione, ponendosi in contrasto con impressionismo, simbolismo e naturalismo. Ha ideato con fantasia d’inventiva una particolare forma d’espressione improntata contro tutto ciò che fin dall’infanzia gli era stato inculcato come regola sociale fissa e intoccabile”.