Un incontro a Brescia tra quattro fedi religiose in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani ha dato vita ad un interessante confronto sul rapporto tra diritti inalienabili dell’uomo e spiritualità.
Mercoledì 11 dicembre si è tenuto a Brescia presso il teatro San Carlino un incontro molto particolare organizzato dall’Associazione per i Diritti Umani e la Tolleranza Onlus, un appuntamento in occasione dell’anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani proclamata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Seduti allo stesso tavolo i rappresentanti di quattro comunità religiose presenti sul territorio bresciano per un confronto sul rapporto che intercorre tra fede, spiritualità e il rispetto dei diritti umani. Sono intervenuti Gianfranco Agnelli monaco dell’ordine minore dei monaci Buddhisti Zen Shoto del monastero di Fudenji, Singh Jaskirat della comunità Sikh di Castenedolo, Sandro Oneda incaricato delle relazioni pubbliche della Chiesa di Scientology ed Emmanuel Gyamfi della Gospel New Life Chapel International. L’incontro dal titolo DIRITTI UMANI OBIETTIVO COMUNE è stato condotto dal coordinatore della sede di Brescia dell’associazione il prof. Domenico Franchi che ha introdotto l’argomento enunciando l’articolo 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, libertà di pensiero e di professare la propria religione, e ha insistito sul ruolo fondamentale che ha la dimensione spirituale nella definizione dell’integrità di ogni singolo individuo. Proprio da questa premessa gli ospiti della serata hanno esposto le loro riflessioni rendendo chiaro quanto i diritti umani abbiamo una relazione stretta con il concetto stesso di religione, avere coscienza della propria relazione con Dio o l’Infinito significa avere profondo rispetto di tutto ciò che esso rappresenta: l’Universo e l’umanità intera. L’uomo che non riconosce il suo lato spirituale non può trovare l’equilibrio necessario a instaurare un rapporto armonico con il prossimo perché non ne comprende il lato più umano, più sensibile, diventando intollerante o indifferente. Se tutto ciò può apparire un bel concetto astratto in realtà ogni piccolo o grande gesto compiuto nel quotidiano ne diventa una manifestazione concreta nel bene o nel male. Ecco perché i relatori hanno concluso che una maggiore coscienza della propria natura spirituale renderebbe l’applicazione dei diritti umani qualcosa di estremamente naturale in grado di manifestarsi in ogni aspetto della nostra vita. Ma come riuscire in questa impresa, come aiutare questa maturazione della coscienza? L’Associazione per i Diritti Umani e la Tolleranza ha mostrato 30 brevi video/annunci che illustrano ogni articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani a disposizione di chiunque ne faccia richiesta, uno strumento, ha concluso Franchi, che è rivolto a tutti indistintamente per aiutare l’umanità contemporanea così confusa e frastornata a ritrovare una via verso il rispetto, la tolleranza e la pace, e forse ritrovare Dio o l’Infinito. L’incontro si è concluso con il proposito di collaborare per iniziative future in cui poter approfondire tali argomenti dando il giusto tempo per esporre in maniera più esaustiva le tante sfumature emerse dal confronto e coinvolgendo anche altre comunità religiose che abbiano il desiderio di esporre il loro punto di vista. L’appuntamento è quindi riconfermato per il prossimo anno sempre in occasione della Giornata Mondiale per i Diritti Umani.
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