C’è stata una fuga di notizie. Su pressione della Banca centrale europea e di Angela Merkel, e al fine di raggiungere il pareggio del bilancio entro i termini previsti dal patto di stabilità europea che l’Italia ha sottoscritto, il governo Monti ha in animo di varare dieci nuove tasse. Per quanto siano imposte odiose e inverosimili, corre voce che esse entreranno in vigore quest’estate, quando gli italiani saranno in vacanza e non avranno modo di protestare salvo inscenare vibrate battaglie a colpi di gavettoni sulle spiagge e marce di protesta in montagna.
Ho avuto modo di dare una sbirciata alle fotocopie con gli appunti di Monti e riporto i suoi piani alla lettera, astenendomi da ogni chiosa o commento personale. Ecco cosa ci aspetta…
Misure urgenti e necessarie:
1. TASSA SULL’ARIA. A chi obbietterà che è un balzello odioso perché l’aria è di tutti ed è sempre stata gratuita, si dovrà rispondere che i tempi cambiano e che oggi l’aria è arricchita di componenti che hanno un costo elevato (evitare l’uso della voce lessicale “inquinata”!). Inoltre, si dovrà specificare che la tassa non va applicata sul consumo di ossigeno ma sull’emissione nell’aria da parte del contribuente di sostanze aeree ammorbanti, quali parolacce, espressioni verbali di protesta, grida, versacci, rutti e cattivi odori causati da alitosi. Al fine di valutare l’aliquota da applicare ad personam si renderà obbligatoria una visita medica presso l’Asl e un incontro col logopedista.
2. TASSA SULLE PUZZETTE. Per analogia, e considerando che gli italiani amano “del cul fare trombetta”, come aveva già rimarcato il sommo Poeta, urge tassare questa pratica così diffusa e degradante. Ogni puzzetta, infatti, rilascia in modo gratuito e senza controlli da parte del governo, una miscela di gas intestinali (metano, azoto, biossido di carbonio, ossigeno e idrogeno) che appesta l’etere. Senza contare il fastidioso rumore che la scoreggia provoca, recando offesa all’udito e alla comune sensibilità. Si raccomanda di tassare più pesantemente le puzzette fatte in pubblico e in ambiente chiuso. A tale scopo, si propone la costituzione di un corpo di monitoraggio parasanitario e di una forza speciale che vigilerà in special modo nelle scuole, negli ospedali, sui treni, nelle palestre, nei centri commerciali e nelle sale cinematografiche al fine di cogliere in flagranza chiunque emetterà puzzette e sanzionarlo qualora non fosse in grado di dimostrare l’avvenuto pagamento della relativa gabella.
3. TASSA SUI PELI SUPERFLUI. Si rende necessario tassare i peli superflui sul viso e sul corpo al fine di debellare certi inestetismi indegni di un Paese moderno. La tassa sarà applicata ai cittadini che abbiano almeno cinque anni di vita e presentano un’abbondante peluria, in particolare nel naso, nelle orecchie, sulle gambe, braccia e torace. Ai soggetti che soffrono di irsutismo sarà concesso uno sgravio fiscale. Le donne barbute potranno pagare a rate. Per analogia, dovrà pagare questa tassa anche il soggetto fiscale che in barba allo Stato si concede lo sfizio dei foruncoli, dei comedoni, del piercing e dei tatuaggi. Agli uomini calvi, sospettati di volere eludere le tasse con un vile trucco, sarà comminata un’ammenda.
4. TASSA SULLA CITTADINANZA. Ogni cittadino italiano dovrà pagare una tassa di € 1.000 annui per continuare a godere dei vantaggi di essere italiano. Chi potrà dimostrare di essere italiano da almeno 7 generazioni, presentando le dichiarazioni dei redditi dei suoi antenati, godrà di uno sgravio fiscale del 50% dell’imposta. Sarà esente dalla stessa solo chi sarà in grado di dimostrare che Adamo ed Eva erano italiani.
5. IMPOSTA DIRETTA SUL PESO NETTO. Si chiamerà così una tassa sull’obesità e la cellulite che ha lo scopo di frenare la tendenza degli italiani a ingrassare anche in tempi di vacche magre. Ogni cittadino dovrà sottoporsi alla pesatura pubblica e si accerterà il suo peso netto, che verrà comparato alle tabelle ufficiali predisposte dal Ministero della Sanità. Ogni chilo in eccedenza sarà tassato di € 50. Per contro, chi vorrà ricorrere a cure dimagranti, diete, attività snellenti e ad altre misure di smagrimento non autorizzate dall’Ufficio delle Imposte, sarà sottoposto a verifica fiscale da parte del costituendo corpo della Guardia della Linea e sanzionato qualora emergesse la volontà da parte del contribuente di frodare lo Stato.
6. TASSA SULL’ALTEZZA. Si stabilisce che ogni cittadino italiano che supera l’altezza di 1,70 cm. dovrà pagare un’imposta annuale pari a € 10 per ogni centimetro eccedente. Per estensione, la gabella sarà applicata anche per ogni esubero in lunghezza del membro virile eretto e tale proposito si fissa la soglia tassabile oltre i 13 cm. Le donne col seno oltre la terza misura e i capelli sciolti lunghi oltre i 20 cm. dovranno pagare una tassa forfettaria annua di € 200. Al fine di rilevare le esatte misure e dimensioni, tutti gli italiani fra i 5 e 90 anni saranno sottoposti a una visita fiscale.
7. TAGLIA SUL BACIO. Nell’impossibilità di tassare i rapporti sessuali, i preliminari d’amore e i gesti di affetto, che abitualmente avvengono in privato, lontano dall’occhio del Fisco, si deve ricorrere a una tassa sul bacio effettuato nei luoghi pubblici. Un corpo di ausiliari del bacio, affini a quelli del traffico, segnalerà ogni effusione pubblica al Ministero delle Finanze, che provvederà a tassare la coppia colpevole. Il semplice bacio sulle guance comporterà un aggravio di € 0,50 mentre il bacio con la lingua sarà tassato nella misura di € 1,00 se unico e € 2,00 se lungo, profondo e reiterato. Gli italiani dovranno prendere atto che in tempo di crisi non è possibile sbaciucchiarsi gratis.
8.TASSA SUI SALUTI. Occorre porre un freno alla smodata voglia di salutarsi della popolazione, il ché comporta distrazione sui luoghi di lavoro e perdita di tempo utile per produrre di più e ingrassare lo Stato. A tale scopo, sarà istituita una tassa forfettaria di € 500 pro capite applicabile a chiunque saluta gli altri tramite stretta di mano, scambio di formule di simpatia (tipo “Ciao!”) o auguri, cenni cordiali, messaggi via sms, mail, lettere, cartoline, volo di piccioni viaggiatori o altri mezzi di comunicazione. Pur tuttavia, continueranno ad essere gratuiti il saluto alla bandiera, al sole, al feretro e ogni espressione formale di deferenza nei confronti dello Stato e dei suoi rappresentanti e funzionari. Il saluto al capitano non sarà tassabile solo in ambito sportivo e militare.
9. DAZIO SUL PEDAGGIO. Occorre ristabilire un’antica e rimpianta gabella. È infatti anacronistico e ingiusto che gli automobilisti e i trasportatori di merci paghino le tasse sulla circolazione e i pedoni siano esenti. Si stabilisce dunque che la deambulazione in luogo pubblico sia tassata. Visti gli alti cosi che comporterebbe l’applicazione di un pedometro che controlli i passi degli italiani, considerata dunque l’impossibilità di accertare con precisione la misura e consistenza deambulatoria, si stabilisce un tributo forfettario di € 1.000 annui. Ai ciclisti verrà praticato uno sgravio del 10%. I genitori che portano a spasso i bambini in carrozzina o col passeggino pagheranno € 300 mentre i disabili in carrozzina verseranno solo € 100 a titolo simbolico.
10. TASSA SUL SONNO: Infine, occorre disattendere la fallace aspettativa che almeno il sonno non sia tassabile. In verità, chi dorme non piglia pesci e ciò comporta un danno all’erario. Si applichi dunque un balzello sul sonno e in misura preminente sulla fase REM, cioè del sonno paradosso, quando gli occhi si muovono in modo rapido e ritmico. Anche i sogni devono essere tassati visto che son desideri e ogni desiderio corrisponde virtualmente a un’evasione fiscale. La tassa sul sonno intende dunque colpire gli evasori fiscali, soprattutto quelli che non potendosi più permettere i lussi di una volta se li concedono durante le ore notturne, nel loro letto. Non è più tempo di cullarsi nei sogni, tanto più quelli impossibili. A tale scopo, ogni contribuente che non sia in grado di dimostrare che soffre d’insonnia cronica e che non riesce più a chiudere occhio a causa delle preoccupazioni, dovrà pagare un tributo pari al 10% dell’importo totale dichiarato nella sua Dichiarazione dei redditi. Gli altri saranno tramortiti affinché prendano sonno.
Questo è tutto. Nei prossimi giorni saranno discussi modi e tempi per rendere esecutive queste manovre correttive grazie alle quali l’Italia riuscirà a superare questo momento di grave difficoltà, mostrando al mondo intero che abbiamo le palle e siamo una nazione in cui prevalgono i valori che rendono un popolo degno di essere chiamato “forte e libero”, cioè la coscienza civile, l’interesse per il bene comune, l’equità e il senso di responsabilità da parte di tutti, e in primis di chi governa. Sono certo che fra qualche anno si scriverà che l’Italia ce l’ha fatta perché io, Mario Monti, sono il Messia che il Paese attendeva per instaurare il regno dell’Agenzia delle Entrate sulla terra. Come diceva il mio predecessore, “beati i poveri perché di essi è il regno dei cieli” e “beati gli afflitti perché saranno annientati”, aggiungo di mio. Ergo, rallegratevi ed esultate, italiani, perché grande sarà la vostra ricompensa nei cieli.
Condividete ma specificando la fonte e l’autore. ©GiuseppeBresciani.