Grande successo per l’inaugurazione di The Secret Garden di Marco Colletti la mostra di opere realizzate con tecnica mista di foto e pittura digitale stampata su lastra di alluminio o su tela tenutasi nella Capitale negli eleganti spazi de Il Margutta RistorArte di Tina e Claudio Vannini.
Al cocktail di inaugurazione della mostra – curata da Francesca Barbi Marinetti – hano partecipato moltissimi volti noti della cultura, dello spettacolo e delle istituzioni. Tra gli altri ospiti, accolti con la consueta cordialità da Emilio Sturla Furnò che ha sapientemente curato la comunicazione dell’evento: Maria Rosaria Omaggio, Roberta Beta, Maria Grazia Nazzari, il principe Carlo Giovanelli, il presidente della Commissione Cultura del Comune di Roma Federico Mollicone, la collezionista Erminia Di Biase, la psicoterapeuta Irene Bozzi, il prof. Roly Kornblit, il fashion blogger Olivier di Gianni, lo stilista Luigi Borbone, la lady investigation Alba Russo, il direttore del prestigioso Store Enigma Gianni Bulgari di Via Margutta Gaetano Signoriello di Casaltrinità e i direttori di Woman & Bride Erika Gottardi e Massimiliano Piccinno.
Giardini, scorci di antiche architetture o paesaggi lussureggianti dove l’epifania fiabesca segna il passaggio segreto dell’ispirazione artistica feconda di artifici poetici e intesa alla salvaguardia del bello e dell’incontaminata sfera del sogno.
Il progetto The Secret Garden si compone di diversi cicli tra cui oltre ai Giardini, la Teogonia degli Abissi e i Ritratti. Questi ultimi si presentano come dittici in cui figure antropormorfiche si specchiano l’una nell’altra in un confronto ambiguo e complementare. Nell’immaginario artistico di Colletti il femminino occupa uno spazio preponderante sia nell’ispirazione tematica che nel repertorio estetico formale. Si tratta di un femminino evocato e materializzato in figurazioni floreali o antropomorfismi lussureggianti. Ad esso il lascito di un’abbondanza di tessiture preziose da cui la quotidianità ci sottrae. Il magico immaginario permea il percorso creativo come una dimensione salvifica di riferimento.
I luoghi prescelti sono pregni di suggestioni allo stesso tempo intime e surreali. L’apparizione svela il fasto perduto o dimenticato, le visioni sono nunzi di un’estetica taumaturgica nella misura in cui essa fa da contraltare alla sciatteria chiassosa e involutiva del mondo globalizzato.
La ricerca del prezioso, il gusto per un’eleganza ricca e dannunziana cede il passo ad una rivisitazione metafisica della classicità attualizzata dall’estetica digitale. Il mondo segreto, nascosto, non si svela mai del tutto. La magia è appannaggio della mente che scruta e permane come un bagliore di luce.
Marco Colletti vive e lavora a Roma dove si laurea in Lettere presso La Sapienza. A SpazioTre Milano presenta la sua personale nel 2008. Partecipa a molte collettive tra cui come finalista al Premio Internazionale Massenzio Arte (Roma 2010), Le luci italiane di Marguerite Yourcenar (Palazzo Manni, Orte e Villa Adriana, Tivoli 2010), Emergenze Arte Roma (Chiostro della Basilica dei SS. Apostoli, Roma 2009 e 2010), Il Circuito dell’Arte (Museo Pietro Canonica, Roma 2010), Art’Ambiente (Nuova Fiera di Roma, 2010). Colletti affianca la sua attività di artista digitale a quella di illustratore e art director di case editrici internazionali. Le sue opere sono presenti in varie collezioni private.
http://fashionmax.wordpress.com
http://marcocollettiart.blogspot.com
Foto di Luigi Giordani