Stefano Maria Toma si rivolge al Direttore di “Dillo al Mattino”, per spingere la realizzazione di un Museo della Canzone napoletana.
Perché qualcuno, che sappia di progettazione, di leggi e di organizzazione e che naturalmente ami Napoli e la sua grande tradizione musicale, non si fa avanti per organizzare la raccolta di fondi?
Io mi candido a essere fra i primi sottoscrittori.
Il giornalista Stefano Maria Toma si rivolge al Direttore del Mattino:
Gentile direttore, sono Stefano Maria Toma. Si parla di tante cose a Napoli, specialmente di quelle che non funzionano, o che funzionano male o che non ci sono affatto. E tra queste ultime si avverte da tempo immemorabile la mancanza del Museo della Canzone napoletana.
Appunto, se ne seguita a invocarlo ma senza alcuna possibilità (almeno finora) di aprirlo da qualche parte. Ora vorrei segnalare a lei e al cortese lettore che da pochi anni ha preso una qualche piega il cosiddetto azionariato popolare. Mi riferisco a una colletta pubblica a favore di un ben comune. Il primo esempio che mi viene alla mente è quello della statua del Nilo, nella piazzetta omonima e in pieno centro storico, restaurata grazie al contributo degli abitanti della zona e dei turisti che l’affollano.
Il secondo esempio è più recente e riguarda il Vomero e la libreria Iocisto sorta appena un anno fa, dopo la morìa di librerie (Fnac, Guida Merliani, Loffredo), che ha reso il quartiere del tutto orfano di librerie. Ebbene ora Iocisto va a gonfie vele La mia proposta è conseguente con questi due esempi. Perché qualcuno, che sappia di progettazione, di leggi e di organizzazione e che naturalmente ami Napoli e la sua grande tradizione musicale, non si fa avanti per organizzare la raccolta di fondi? Io mi candido a essere fra i primi sottoscrittori.
Cordialmente
Fonte: IlMattino.it