Secondo l’ultima classifica rilasciata da Oxfam a dicembre 2016, sono le Bermuda il paradiso fiscale più “”aggressivo””. Questo termine viene utilizzato per descrivere tutti quei paesi che con la loro tassazione praticamente inesistente contrastano ogni anno la lotta alla disuguaglianza economica per ridurre il tasso mondiale di povertà. Sul podio assieme alle Bermuda si trovano anche le Isole Cayman e i Paesi Bassi. Tuttavia, la lista è in realtà ancora molto lunga e un paradiso fiscale si trova in paesi come: Hong Kong, Singapore, Cipro, le Bahamas, l’Irlanda e la Svizzera, Panama, Jersey, Lussemburgo, Curacao e le Mauritius.
Criteri utilizzati per compilare questa lista
Sebbene il numero di paesi contrassegnati con il termine di paradisi fiscali sia molto più lunga, solamente alcuni stati sono stati considerati come “”aggressivi””. Questo perchè sono stati utilizzati dei criteri particolari per descrivere le caratteristiche di queste zone del mondo. Ad esempio l’Oxfam ha valutato fino a che punto le pratiche sfruttate da questi paesi siano libere e nocive. Oppure è stato misurata la facilità con cui questi paesi tendono a rilasciare incentivi iniqui ed improduttivi per il mercato mondiale. Inoltre l’Oxfam ha valutato quanto questi paesi cerchino di contrastare la creazione di processi che hanno la finalità ultima di formare una trasparenza fiscale.
Cosa sono i paradisi fiscali nello specifico
I paesi considerati come paradisi fiscali nel mondo sono molti di più rispetto a quelli presi in considerazione per questa classifica. Questo genere di stati non prevede delle tassazioni, oppure emette delle tassazioni minime, per i capitali di grossa portata che vengono depositati. Alcuni di questi stati, sebbene possano prevedere una tassazione economica, favoriscono e applicano in maniera rigorosa il segreto fiscale che permette delle transazioni economiche in maniera facile ed elusiva. Molto spesso delle organizzazioni criminali di grossa portata oppure delle multinazionali che tendono a fatturare parecchio annualmente sono tra i maggiori sfruttatori dei paradisi fiscali. La lotta alla soppressione di queste modalità di tassazione sta diventando sempre più dura non solamente per cercare di reprimere il maggior numero possibile di organizzazioni criminali, ma anche per cercare di eliminare il dislivello economico tra i paesi più ricchi e quelli più poveri al mondo. Spesso, infatti, la scelta di depositare il capitale in un paradiso fiscale tende a sfavorire il regolare funzionamento del mercato mondiale. Questi paradisi fiscali, comunque, non sono tutti uguali e possono essere distinti in varie categorie come: quelli a tassazione minima, i paradisi fiscali a tassazione inesistente, gli stati che non tassano solamente i proventi generati in paesi esteri, gli stati che assicurano solamente il segreto fiscale.