Il miele si può acquistare sugli scaffali dei qualunque supermercato, nei negozi di alimentari e nelle gastronomie e sempre più spesso anche nei mercatini e sulle bancarelle.
Ma come si riconosce un vasetto di miele italiano?
L’importanza dell’etichetta
Fortunatamente, già dal primo agosto 2004 è previsto l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, per evitare adulterazioni e frodi e tutelare gli apicoltori. Piante diverse danno nettari diversi e di conseguenza mieli diversi.
La differenziazione in mieli monofloreali è data da una presenza rilevante su un territorio di una fioritura attraente per le api, ma in parte anche dalla maestria dell’apicoltore, che eventualmente trasporta appositamente le api su questa fioritura ed estrae il miele monofloreale evitando la contaminazione con raccolti da specie diverse.
Il miele monofloreale può essere riconosciuto dal colore, dal profumo e dal sapore caratteristici, in base al tipo di fiori utilizzati, come robinia, castagno, cardo, tiglio e trifoglio. Se invece le api raccolgono diverse fioriture contemporaneamente, il loro miele sarà misto, quindi denominato miele millefiori.
L’andamento del mercato del miele
Purtroppo il 2016 è stato il peggior anno degli ultimi trentacinque per il settore degli apicoltori, perché a causa dei cambiamenti climatici, l’eccessivo impiego dei pesticidi in agricoltura si è segnato un calo produttivo del 70%, su tutto il territorio nazionale.
Le conseguenze negative hanno portato un incremento dei prezzi di mercato e l’ingresso in Italia di miele di importazione di dubbia provenienza e qualità.
Per incontrare le esigenze delle piccole aziende che operano nel settore dell’apicoltura e che desiderano far conoscere la propria produzione nel mondo, Vannini Editrice sta realizzando De Gustibus, una guida – catalogo per importatori stranieri.
De Gustibus rappresenta quindi una via privilegiata per la vendita di prodotti tipici italiani nel mondo, come miele italiano, confetture e salse, poiché mette direttamente in contatto i produttori con gli importatori e i distributori, per far nascere nuove relazioni commerciali. La guida De Gustibus verrà inviata a circa 15.000 importatori stranieri europei ed extraeuropei, per favorire la nascita di relazioni e contatti verso nuovi mercati ed incrementare l’export nazionale del settore agroalimentare. Contattare direttamente gli esportatori e le catene della gdo rappresenterebbe per una piccola media azienda infatti una missione costosa e gravosa da un punto di vista delle risorse e del tempo da impiegare.
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