Birre artigianali – Arriva in Italia una tradizione d’importazione

birra artigianale un americano a roma Lervig

La birra nella tradizione Italiana

La birra è sempre stata una bevanda alcolica parecchio consumata in Italia. Ciononostante, non ha mai avuto la stessa importanza che ha, invece, sempre avuto il vino; il quale si configura alla base della tradizione del nostro paese trovando le sue fondamenta ai tempi degli antichi romani.

Fino a qualche anno fa (appassionati a parte), della birra si conosceva ben poco. Ci si soffermava giusto su qualche stile o al massimo se ne chiedeva una doppio malto; termine esclusivamente italiano creato per fini del tutto fiscali e del tutto fuorviante.

Sì, ho detto fuorviante e vi spiego perchè. Le cosiddette doppio malto non contengono affatto una doppia dose di malti; cosa il termine chiaramente suggerisce. Bensì, vengono etichettate come doppio malto tutte le birre la cui percentuale di zuccheri supera una determinata soglia.

Quello che non sapevate

Un altro mito da sfatare a proposito delle birre “doppio malto” è che siano tutte parecchio alcoliche.

Si sa: l’elevata presenza di zuccheri fa salire la gradazione alcolica. Per cui ,spesso e volentieri, una birra etichettata come doppio malto risulta essere particolarmente alcolica. Ma non è detto che sia così. Ne esistono, infatti, di gradazioni non maggiore del 5% di alcol.

Ho cominciato aprendo questa parentesi sulle doppio malto affinchè sia chiaro quanto effettivamente poco conosciamo di questo argomento; anche nonostante la presenza costante – specialmente se accompaganta da una bella pizza – sulle nostre tavole di questa bevanda.

La birra artigianale in Italia

La birra, dunque, è sempre stata una bevanda alcolica molto importante nella nostra cucina; così come sulla nostra tavola e nel nostro stile di vita. Solo da qualche anno a questa parte il mondo delle birre si sta scoprendo sempre più grande; sempre pronto a sorprenderci con nuovi sapori. Tutto questo grazie all’avvento del fenomeno delle birre artigianali.

Per quanto questo fenomeno sia ancora in espansione, e per la maggior parte delle persone sia un fatto appreso di recente, in Italia esistono decine e decine micro birrifici di produzione artigianale da oltre 10 anni. Uno tra i più importanti da ricordare è il micro birrificio abbruzzese Opperbacco (Notaresco – TE).

Questo micro birrificio produce di diversi stili, come ad esempio: Saison, Golden Ale, IPA, APA, la loro inconfondibile N°1 (al termine della fermentazione questa viene lasciata per un anno a maturare in barrique di montepulciano).

Questi sono solo alcuni dell’infinità di stili di birra possibili da trovare. Purtroppo, la maggior parte di questi stili non esistono nelle grandi produzioni industriali; è inoltre davvero difficile riuscire a reperirli nei supermercati così come nei bar o pub ai quali siamo abituati ad andare.

Dove trovare oggi birre atigianali

Le nuove birrerie in rapida apertura in tutta Italia, o almeno una buona parte di esse, stanno investendo parecchio negli ultimi anni nel settore delle birre artigianali; dandoci così modo di poter conoscere e apprezzare a pieno una bevanda che si pensava fosse fatta con 4 semplici ingredienti senza particolari sfumature.

Nelle grandi metropoli Italiane come Roma, Milano Napoli…, è molto facile, oggi, trovare birrerie che vendono birre artigianali sia italiane, sia di importazione. Se va di spaziare tra questi nuovi stili di birra, vi consiglio di farlo sotto una guida attenta e preparata. Ad esempio, la birreria artigianale Il Birraiuolo fa al caso vostro se siete a Napoli; la troverete nei pressi di piazza Danta al centro storico. Lì sarete accolti da un’ottima musica, disponibilità e cortesia e Simone, il titolare, saprà guidarvi nella scelta della birra soddisfacendo ogni vostra curiosità sul mondo delle birre artigianali.

Come si produce la birra?

Gli ingredienti basilari per produrre una birra sono 4: malto d’orzo, acqua, lievito, luppolo.

Ma non esiste un solo tipo di malto, ne esistono diversi. Così come esistono diverse varietà di luppolo (c’è il luppolo Centennial, Citra, Mosaic, Aurora ecc ecc ) i quali vengono selezionati dai mastro birrai esperti per poter dare carattere alle proprie birre.

Ognuna di queste varietà di luppolo possiede delle caratteristiche differenti dalle altre. Alcune conferiscono un sapore più agrumato o fruttato alla birra; altre tendono al floreale; altre ancora restituiscono alla birra un amaro più persistente che nelle altre (quello che caratterizza una birra stile IPA è una massiccia presenza di luppolo).

È grazie all’esperienza, alla scelta meticolosa e alla conoscenza approfondita di questi ingredienti (proprio come accade nella cucina di uno chef) che i mastro birrai riescono a creare birre di ogni stile e davvero per tutti i gusti.

Alta fermentazione, bassa fermentazione e fermentazione spontanea

Le birre, come le conoscevamo noi, si dividevano in due grandi famiglie dalle quali nascono poi gli stili: birre ad alta fermentazione e birre a bassa fermentazione.

C’è però un’altra grande famiglia che di rado viene mensionata, ma che di certo è altrettanto importante; sto parlando delle birre a fermentazione spontanea.

Le birre artigianali a fermentazione spontanea

Sono birre molto particolari per più di un motivo:

  1. In primis sono, appunto, sono a fermentazione spontanea, il che vuol dire che la fermentazione avviene semplicemente lasciando aperto il barile.
  2. Queste birre possono essere prodotte solo ed esclusivamente in Belgio e in alcune zone. Questo perchè solo lì esistono una tipologia di batteri che permette alla birra di fermentare senza fare andare a male la birra.
  3. Il sapore di queste birre vi stupirà (che sia in maniera positiva o negatva), sarà completamente al di fuori dell’ordinario

Di questa famiglia esistono sono 6 stili:

  • Lambic: questo stile (base per gli altri stili di questa famiglia) risulta parecchio complesso e acido, spesso acetico, poco frizzante.
  • Kriek: è caratterizzata dall’aggiunta di ciliegie durante la fermentazione. La fermentazione lascerà nel giro di qualche mese soltanto il nocciolo conferendo gusto alla birra che verrà poi miscelata con un lambic giovane per l’imbottigliamento.
  • Gueze: è il risultato della miscela di un lambic vecchio e uno giovane (contenente acnora zuccheri in fermentazione). Frizzante e con più carattere di un lambic.
  • Framboise: vengono utilizzati i lamponi e non le ciliegie e a differenza della kriek questa birra risulta essere più acida e secca.
  • Faro: stile ormai in estinsione, è il risutlato di una lambic con aggiunta di zucchero bruno che serve ad smorzare l’acidità.

Il mondo delle birre artigianali è in espansione e tutto da scoprire. Ogni anno, sempre più birrerie e bar mettono a disposizione nuovi stili e sapori che questa bevanda ci propone, e altri ancora in attesa di farsi conoscere.

Il mio piccolo consiglio: Beer yourself.