Industria 4.0 e ripresa economica italiana – Dopo 10 anni, produzione e occupazione tornano a crescere

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Le imprese italiane sono definitivamente ripartite. La prosecuzione del Piano Industria 4.0 anche nel 2018 segna nuovi record di investimenti e crescita per le aziende italiane, che assistono, partecipi, ad uno sviluppo che non ha eguali negli ultimi 10 anni. Una scelta quella di prolungare il piano Calenda anche per l’anno prossimo che ha avuto, e continua ad avere, effetti a cascata lungo tutta la filiera produttiva, non solo sulla produzione ma anche sull’occupazione. In merito a quest’ultima, in particolare, uno studio di Regione LombardiaUnioncamere e Assolombarda stima che, a fronte di 8 milioni di posti di lavoro destinati a sparire, sono 10 milioni i posti di lavoro previsti per  i prossimi anni e associati all’avvento delle nuove tecnologie.

Sembra, dunque, che sia proprio iniziata una nuova era per le imprese italiane. Grazie al Piano Industra 4.0, gli effetti benefici della ripresa dell’economia italiana cominciano a farsi sentire ed a coinvolgere tutti i settori economici, dalla produzione all’occupazione, portando ossigeno e conseguenze benefiche lungo tutta la filiera. A fronte di questo trend positivo e del boom produttivo, centinaia di imprese stanno riprogrammando i loro piani di crescita e i loro processi produttivi e manageriali, in vista di un aumento continuo della domanda di mercato, non solo estera ma soprattutto interna.

Sono gli stessi imprenditori a rendersi conto dell’enorme crescita economica di questi anni e delle conseguenze positive che questa comporta sull’acquisto di macchinari e sull’occupazione:  sono questi i due elementi che meglio testimoniano che la ripresa è effettivamente ricominciata, soprattutto per quanto riguarda il mercato italiano. Quest’ultimo, infatti,dopo anni di subordinazione al ben più forte mercato estero, sta cominciando a riguadagnare posizioni, grazie alla spirale positiva innescata dal piano Calenda e agli effetti benefici che gli incentivi per l’assunzione e gli ammortamenti per i macchinari hanno su tutta la filiera produttiva.

Una crescita costante dunque, che va di pari passo con un aumento costante della domanda di macchinari e di personale specializzato . Quest’ultimo, tuttavia, come sostenuto da Fabio Pierini, titolare dell’impresa bresciana Olma, specializzata nel campo della meccanica di precisione, continua ad essere una risorsa scarsa, difficile da trovare, e che spesso le aziende devono creare in toto. Via libera, dunque, agli investimenti in formazione e creazione di competenze specializzate, le quali, come sostenuto da Alberto Orioli, editorialista del Sole 24 Ore, e dal Centro Studi Economico Finanziario ESG89, sono in questo momento il vero fattore chiave della competitività e della crescita delle aziende. Infatti, solo le imprese che riusciranno ad adeguarsi tempestivamente agli standard di mercato in merito alla preparazione delle risorse umane acquisiranno quella competitività da cui non possono prescindere per affrontare le sfide dei mercati e gli obiettivi di crescita di domani.

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