L’AD di Eni Claudio Descalzi attribuisce una grande rilevanza all’incontro annuale in Vaticano, un momento di riflessione e di confronto sulle attività da svolgere insieme alle altre compagnie per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e affrontare con successo la transizione energetica.
Claudio Descalzi: l’importanza di lavorare in sinergia
L’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi ha incontrato il Papa in Vaticano per parlare di transizione climatica e ambiente. Il Pontefice ha ricevuto le compagnie petrolifere per dialogare sulle grandi tematiche ambientali che caratterizzano il nostro tempo e interpellare i maggiori rappresentanti del settore in Italia. L’AD di Eni ha parlato con grande schiettezza: “È evidente che a 4 anni dall’accordo di Parigi dobbiamo cambiare passo. I progressi sono insufficienti e le emissioni continuano a crescere”. Lavorare in sinergia diventa sempre più importante per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità: Claudio Descalzi ha evidenziato l’importanza che tutti gli attori facciano la loro parte. “Il carico di responsabilità non è limitato alle società energetiche. Investitori, politici e consumatori sono attori chiave del cambiamento e devono riconoscere il loro ruolo nella transizione modificando i propri modelli di consumo, le strategie di investimento e le decisioni politiche”. L’obiettivo di Eni è già ben delineato, come ricorda l’AD: la società punta a “raggiungere la neutralità carbonica dal 2030 per le attività upstream come primo passo materiale e concreto di riduzione delle emissioni”. Il coinvolgimento di tutte le parti in causa è essenziale, in quanto trasformerà l’azione di Eni “in un pieno successo per la società umana e per l’ambiente”.
Claudio Descalzi: i contenuti della discussione in Vaticano
È la seconda volta che Eni partecipa al dialogo in Vaticano su energia e clima. Secondo l’AD Claudio Descalzi si tratta di un’occasione da non sottovalutare: “È uno dei momenti più alti e importanti di incontro dell’anno perché ci consente di discutere delle sfide e della complessità della transizione energetica con le altre società del settore e con i più grandi fondi di investimento mondiali, oltre ad esponenti chiave della comunità scientifica”. Le attività dell’incontro si sono svolte in un clima di grande franchezza e collaborazione, per parlare di transizione giusta e adatta a minimizzare gli impatti sociali. È fondamentale riconoscere “il diritto di gran parte della popolazione mondiale di progredire nello sviluppo e nell’accesso all’energia mentre procediamo il più rapidamente possibile verso un modello energetico a minori emissioni”, ha spiegato Claudio Descalzi. “Abbiamo discusso dell’applicazione di un carbon pricing per promuovere un uso più efficiente delle risorse e favorire l’utilizzo delle fonti più pulite. E infine di come comunicare la strategia e le azioni di decarbonizzazione nel nostro reporting”. L’AD ha concluso sottolineando che per queste nuove attività saranno destinati 3 miliardi di euro di capex nel periodo piano e 500 milioni di euro per la ricerca e sviluppo.