"Uno shock di offerta e domanda che non si vedeva dalla crisi petrolifera del ’79": l’AD di Kiko Milano Cristina Scocchia interviene a Otto e Mezzo sottolineando l’importanza di prevenire tensioni sociali nell’attuale contesto di crisi economica e perdita dell’occupazione.
Kiko Milano, l’intervento dell’AD Cristina Scocchia a Otto e Mezzo
L’emergenza Covid-19 sta mettendo a dura prova il comparto della cosmetica e, in generale, tutto il settore della distribuzione non alimentare, con grandi ricadute in termini di fatturato e di occupazione: a evidenziarlo è Cristina Scocchia, AD di Kiko Milano, nel corso di un intervento a Otto e Mezzo, il programma di La7 condotto da Lilli Gruber. Quella in corso, spiega l’AD, è una crisi di offerta e domanda a cui non si assisteva dal ’79, con "una perdita stimata tra il 37% e il 50% di fatturato", un’oscillazione determinata dalla capacità delle misure restrittive di tenere sotto controllo la curva del contagio. La contrazione dei fatturati, prosegue Cristina Scocchia nel suo intervento, causerà "una perdita tra 24 e 33 miliardi di IVA, con un forte impatto per lo Stato" e, molto più significativo in termini di solidità sociale, "un impatto ancora più forte per l’occupazione, perché si rischia tra il 15% e 27% di un milione e mezzo di posti di lavoro", ovvero quel volume occupazionale determinato dal settore della distribuzione non alimentare.
Cristina Scocchia: sostenere famiglie e imprese e preservare la coesione sociale
Cristina Scocchia ha quindi invitato a riflettere, in un contesto di tale difficoltà per tutta l’economia nazionale, su quanto sia fondamentale impegnarsi a prevenire l’emergere di tensioni sociali. Perché con la possibilità di perdere fino a un terzo dei posti di lavoro e con un’impresa su 5 che rischia di non sopravvivere, "allora purtroppo potrebbero esserci tensioni sociali e noi dobbiamo prevenirle". Da qui, sottolinea l’AD di Kiko Milano, emerge la necessità di un intervento da parte dello Stato per mezzo di "un’iniezione di liquidità importante e adeguata per le famiglie e per le imprese" ma, specifica, "non possiamo aspettare i tempi della prima fase". Infine un messaggio affinché, in un periodo di grandi difficoltà come questo, il mondo istituzionale rimanga unito per gestire al meglio la complessità della crisi: "Tutti giochino il proprio ruolo con senso di responsabilità", spiega Cristina Scocchia, che aggiunge "è già estremamente difficile riuscire a gestire la salute e l’economia. Oltre a questo, in Italia si ha l’impressione che si voglia gestire anche il consenso politico: fermiamoci alle due variabili più importanti, che sono la salute e l’economia".