PNRR e aziende, Davide D’Arcangelo: “Servono nuovi modelli organizzativi e di business”

Le risorse europee rappresentano la giusta leva per la transizione digitale del Paese. Aziende e istituzioni dovranno evolversi di conseguenza. È il tema affrontato da Davide D’Arcangelo al convegno promosso da Anip Confindustria, tenutosi a Roma.

Davide D'Arcangelo

Davide D’Arcangelo: servono nuovi modelli organizzativi e di business, spingere su partenariato pubblico-privato

“Un Paese che non programma con le risorse del PNRR non programma mai più”. Un messaggio chiaro, quello lanciato da Davide D’Arcangelo durante il convegno “PNRR e servizi industriali, imprese e opportunità” organizzato lo scorso 18 maggio a Roma da Anip Confindustria. Co-Fondatore del club deal investor Next4, Vice Presidente di Impatta ed esperto di innovazione, ha preso parte alla tavola rotonda nelle vesti di Responsabile Sviluppo di Fondazione Italia Digitale. Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’Italia si trova di fronte ad un’opportunità storica. Un’occasione, sottolinea l’esperto, da cogliere necessariamente così da dare nuova linfa alla crescita del Paese. Fondamentale il ruolo delle aziende dei servizi, che per stare al passo dovranno prevedere “nuovi modelli organizzativi, nuovi modelli di business e procurement”. Le risorse europee, se ben utilizzate, contribuiranno a rafforzare la competitività di tutto il sistema Paese. Lo sviluppo dimensionale delle aziende, aggiunge Davide D’Arcangelo, offre anche un’occasione per formare una nuova classe dirigente.

Davide D’Arcangelo: digitale, perché oggi assume un ruolo strategico

Oggi la parola chiave è innovazione e la spinta maggiore dovrà quindi avvenire sul fronte digitale. Oltre alle aziende, che dovranno essere pronte a sposare il cambiamento, anche la Pubblica Amministrazione dovrà evolversi per consentire una programmazione degli interventi efficace. Per Davide D’Arcangelo il PNRR è la prima vera chance che il Paese ha per sviluppare l’economia dei servizi, dove il digital “trova la sua declinazione più veloce e performante”, e fare i primi passi verso la sharing economy: “Essere un Paese digitale significa essere un Paese competitivo sia per quello che è il soft power, sia per l’hard power e quindi infrastrutture digitali, competenze e capacità di produrre standard”. È con questo obiettivo, ricorda Davide D’Arcangelo, che nasce Fondazione Italia Digitale, la prima nel Paese a portare avanti il tema dello sviluppo delle policy digitali a livello pubblico e privato. La Fondazione si rivolge a “tutti quelli che nel digitale oggi in Italia hanno dei contenuti e delle proposte da fare e che vogliono accompagnare il Paese alla transizione digitale sia lato stakeholder, e quindi dando indicazioni di policy, sia dal punto di vista dei territori e delle imprese”.