Consulenza gratuita per separazione a Roma, le preoccupazioni principali

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La fine di un matrimonio non è facile, sia sul piano affettivo che per il percorso legale previsto dalla separazione. Quando due coniugi decidono di annullare gli effetti civili del loro matrimonio, entrano in gioco avvocati e processi burocratici funzionali alla buona riuscita dell’accordo. Situazione, questa, che si intensifica in presenza di prole o di situazioni particolari, nel quale vige ostilità nel rapporto fra le controparti.

Insomma, separarsi non è né una decisione disimpegnata né una dinamica semplice da affrontare. Perfino a livello economico bisognerebbe essere prepararti a vivere dei momenti di crisi come questa, per via del dispendio tipico delle procedure legali, che richiedono contributi massicci ed inaccessibili, soprattutto in una città enorme come la Capitale.

In queste situazioni sarebbe, infatti, consigliabile sondare un po’ il terreno e preventivarsi, richiedendo una consulenza gratuita per separazione a Roma. Ciò potrebbe essere utile per acquisire una panoramica delle procedure e delle tappe giudiziarie da affrontare, oltre che prezzi e un approccio psicologicamente adeguato dell’avvocato a cui si intende affidare l’incarico.

Tempi e procedure di separazione in Italia

La separazione dei coniugi è regolamentata dalle norme del codice civile, dal codice di procedura civile e da una serie di norme speciali. Tuttavia essa non comporta la cessazione definitiva dei vincoli matrimoniale, ma rappresenta uno stadio transitorio, che prevede anche la potenziale riconciliazione dei separanti.

Dunque, non ponendo fine al matrimonio, la separazione produce degli effetti parziali sullo stesso, come lo scioglimento della comunione di beni e degli obblighi di fedeltà e convivenza. Altri aspetti, invece, vengono disciplinati in modo specifico, come il mantenimento e l’educazione della prole.

Come richiederla

Ma che procedure coinvolge la richiesta di separazione? Per la buona riuscita della domanda di separazione, è opportuno presentare la seguente documentazione:

  • Certificato di residenza e stato di famiglia;
  • Atto di matrimonio;
  • Dichiarazioni dei redditi degli ultimi 2 o 3 anni, o le buste paga degli ultimi 4 o 6 mesi.

Attualmente, in Italia, è possibile avvalersi della scelta di due modalità di separazione: di fatto e legale.

Separazione di fatto

La separazione di fatto avviene quando i coniugi decido di interrompere il legame matrimoniale senza, tuttavia, ricorrere al tribunale.

Pur non facendo ricorso a un giudice quindi, i due coniugi possono decidere di continuare a convivere nella medesima locazione, o trasferirsi in dimore diverse, disinteressandosi l’uno dell’altro, senza ricevere alcun tipo di sanzionamento giuridico. Tuttavia, in caso si ricorresse alla separazione giudiziale, l’allontanamento dall’abitazione o l’instaurazione di legami extra-coniugali, potrebbero causare l’addebito all’attore responsabile.

Separazione legale

Alla separazione di fatto si contrappone la separazione legale, che invece produce effetti legali determinanti in quanto incide sui rapporti personali e patrimoniali di una famiglia. La separazione legale può declinarsi in consensuale, qualora fosse possibile giungere a un accordo pacifico, e in giudiziale, nei casi in cui vigessero relazioni ostili tra le controparti.

In particolare, gli effetti giudiziari del ricorso in tribunale inerenti alla separazione legale, includono:

  • questioni patrimoniali ed ereditarie,
  • diritto al mantenimento,
  • assegnazione della casa familiare,
  • affidamento dei figli.

Separarsi ai tempi del Covid-19

L’ultima riforma ha istituito la possibilità di separarsi tramite l’assistenza di un legale o davanti all’ufficiale dello stato civile, senza dover ricorrere necessariamente al Tribunale.

In poche parole, la legge permette di separarsi anche attraverso la mediazione di un avvocato al quale verrà affidato l’incarico di regolamentare i termini dell’accordo e i rapporti tra i coniugi. La presenza di un legale è obbligatoria durante la negoziazione assistita, in quanto redigerà l’accordo per iscritto che sancisce la modifica dello status dei coniugi e di tutti gli effetti che tale decisione comporta.

Tale procedura può essere conclusa anche nel raggio di uno o tre mesi dalla richiesta di separazione, e culmina con l’invio dell’accordo all’ufficiale dello stato civile del comune nel quale è stato registrato il matrimonio.