Con il Fondo Perseo Sirio il piano integrativo diventa più conveniente

Nella Legge di Bilancio per il 2018 (legge 205/17) sono state introdotte alcune importanti novità sui temi della pensione complementare per i dipendenti della Pubblica Amministrazione e della Sanità

La prima riguarda l’estensione al pubblico impiego, dal 1° gennaio 2018, della disciplina fiscale sulla previdenza complementare prevista dal D.Lgs. 252 del 2005. Ciò vuol dire che, indipendentemente dalla data di assunzione nella PA, il pubblico dipendente potrà dedurre dal proprio reddito contributi a previdenza complementare  (per sé e per i soggetti fiscalmente a proprio carico) fino ad un importo complessivo di € 5.164,27 e, soprattutto, le prestazioni saranno soggette ad una tassa, sostitutiva dell’IRPEF, con aliquota massima del 15% e, di particolare interesse per i più giovani, decrescente in relazione al tempo di partecipazione alla previdenza complementare fino ad un minimo del 9%. Per i montanti maturati dagli iscritti a previdenza complementare fino al 31.12.2017 continua ad applicarsi pro-rata la previgente disciplina fiscale.
La seconda novità argomentata in conferenza stampa riguarda gli assunti dal 1° gennaio 2019, i quali saranno obbligatoriamente informati sul loro fondo pensione e potranno liberamente scegliere di dotarsi o meno di una copertura previdenziale complementare, secondo le modalità che saranno regolamentare dalle parti istitutive dei fondi di previdenza complementare, anche mediante forme di silenzio/assenso.
Questi interventi sono stati per lungo tempo attesi, ma oggi inizia una nuova era, i lavoratori pubblici da oggi possono godere degli stessi benefici di cui godono da dodici anni i loro colleghi del settore privato; benefici fiscali certo ma, anche, il diritto all’informazione che per la prima volta viene affermato per legge, anche se questo riguarderà i soli nuovi assunti.
Ad oggi è importante scegliere consapevolmente grazie alla giusta informazione: il contributo del datore di lavoro, pari all’1% della retribuzione utile al calcolo del Tfr, la minore tassazione su contributi versati e il TFR stesso, fanno un gran bel guadagno e un pensionamento decisamente più sereno.
Per i lavoratori pubblici assunti prima del 1° gennaio 2001, inoltre, è prevista un’ulteriore quota di accantonamento pari all’1,5% della base contributiva vigente ai fini TFS (80% della retribuzione utile).
La previdenza complementare è una scelta volontaria e importante ed è perciò necessario informarsi adeguatamente. A tale proposito ogni martedì e giovedì dalle 11 alle 12 sarà possibile effettuare un colloquio telefonico gratuito, su prenotazione, con degli esperti chiamando al numero 06 85304484 oppure recandosi a Roma in Via degli Scialoja.
 
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